Dal di fuori osservare qualcuno innamorarsi della persona sbagliata è quasi come vederla entrare a far parte di una setta.

Ogni volta in cui mi imbatto in racconti di persone per anni intrappolate nella realtà delle sette, mi sorprendo sempre nel vedere confutata quella che superficialmente si tende a credere sia l’identikit della preda ideale: pensiamo magari a un individuo sprovveduto, o forse molto giovane di età, con basso livello di istruzione, facilmente influenzabile in generale, o a causa di un momento delicato della sua vita. Ma non è così. Persone intelligenti, solitamente presenti a sé stesse e professionalmente realizzate, cadono ugualmente e facilmente preda dei cosiddetti “culti” .

Dal di fuori facciamo fatica a capire perché individui a cui riconosciamo una certa dose di intelligenza non si siano accorti di essere via via sempre più avviluppati nella tela che veniva tessuta intorno a loro, ma in realtà è solo dall’esterno che la manovra diventa palese, il soggetto dall’interno sta semplicemente aderendo a un’iniziativa, ha trovato sostegno spirituale, sta stringendo rapporti con persone in grado di farlo sentire speciale: sono gli altri che non capiscono.

Leggendo Senza Responsabilità Personale ho subito pensato quanto dal di fuori vedere una donna, in gamba e professionalmente realizzata, innamorarsi dell’uomo sbagliato mutui apparentemente l’esperienza del vedere qualcuno cadere vittima di un culto, come nel caso della protagonista del libro: ci sono tutti gli indizi allarmanti per fuggire via da una situazione che priva di volontà e spinge verso il perpetuarsi di una dipendenza che rafforza il potere dell’uomo, ma la protagonista riesce sempre a razionalizzare ogni evento, per quanto doloroso e umiliante, pur di restare intrappolata in una storia che promette altre promesse senza realizzare mai nemmeno una singola aspettativa. Vedere Ester Nilsson innamorarsi dell’uomo sbagliato è come assistere a un piccolo saggio sul perché in alcune situazioni intelligenza, cultura ed esperienza non riescono a fare la differenza, a servirci come ci aspetteremmo. Leggere Senza Responsabilità Personale è quindi anche un piccolo contributo alla nostra umiltà per utilizzare con maggiore parsimonia l’espressione “a me non capiterebbe mai”, e contestualmente un aiuto nel riuscire a empatizzare con una persona che di primo acchito è fin troppo facile liquidare con un “che sciocca!”.

Ester è una drammaturga apprezzata, è una traduttrice e poetessa pubblicata. Intuiamo sia una donna attraente, senz’altro intelligente, impegnata in un lavoro che ama e la realizza. Nel recente passato la sua vita sentimentale è stata travolta da un’esperienza infelice a causa di un uomo con il quale – a posteriori se ne rende conto – non c’era mai stata davvero una possibilità, e così da una parte ha una vita professionale soddisfacente, dall’altra un’esperienza sentimentale che l’ha sì segnata, ma che dovrebbe averla anche dotata di un darwiniano senso di ragno per riconoscere le storie sbagliate, gli uomini sbagliati… ed evitarli. E invece.

Chiarisco subito che per “sbagliato” nella fattispecie si intende “sposato”, ma non solo.
Olof appartiene a quella tipologia di uomo in cui vanità, indecisione, egoismo, e un certo grado di fascino formano un Triangolo delle Bermude all’interno del quale una donna come Ester viene risucchiata.
Ester incontra Olof in occasione di una pièce teatrale da lei scritta, se ne innamora, lui è sposato, la conoscenza va avanti, lui chiarisce fin da subito di non avere alcuna intenzione di lasciare sua moglie mentre lei chiarisce fin da subito di voler stare con lui alla luce del sole. Vanno avanti l’uno comportandosi come se l’altro avesse accettato le proprie condizioni ma, mentre Olof finge di credere che Ester si sia convinta a vivere un’amicizia che talvolta porta a incontri sessuali, Ester è sicura – grazie anche al comportamento volutamente contraddittorio dell’uomo – di dover solo pazientare perché la rottura tra Olof e la moglie se non oggi, sarà domani.

Ester per Olof non rappresenta il grande amore, né la passione travolgente, ma è la persona che lo fa sentire oggetto di un grande amore e motore di una grande passione: impossibile per lui resistere alla lusinga di averla spesso vicino, di respirare il suo desiderio e di cedervi soprattutto quando la donna sembra finalmente staccarsi da lui. Ester purtroppo vede tutto, osserva e analizza ogni singola manovra, intuisce il significato ultimo della sfuggevolezza di Olof, ma in amore non esiste somma aritmetica e il risultato di tanta analisi è un fluttuante stato che spazia dalla disperazione all’esaltazione.

Ester è portata a illudersi, troppo sicura che la fermezza del suo sentimento e l’intensità del suo desiderio debbano rappresentare la chiamata del destino alla quale l’amato non può sottrarsi. Olof, dal canto suo, si premura sempre di essere formalmente inappuntabile ribadendo in modo diretto o indiretto la costante presenza della moglie nella sua vita, ma è anche il tipo di persona che chiama per dire che non chiamerà più, e chiede un incontro per dire che lui ed Ester non dovranno più incontrarsi. È il tipo di persona che desidera restare amica di chi invece ama, ed è anche il tipo di persona pronta a derubricare vilmente mesi gravidi di incontri, chiacchierate notturne, sospiri e allusioni, a semplice fantasia dell’altro pur di sottrarsi alle proprie responsabilità.  La chiarezza, formale ma spesso contraddetta dai fatti, è un sotterfugio per avere tutto alle proprie condizioni, consapevole del fatto che Ester non aspetta altro che avere un appiglio, per quanto piccolo e su una parete impervia, per continuare a sperare: a chi ama soffrendo è sufficiente un granello di sabbia per costruire cattedrali nel deserto delle illusioni.

Senza Responsabilità Personale, oltre che essere una lettura spedita e piacevole, è un libro catartico per chi si è innamorato della persona sbagliata, un’opportunità di riflessione per chi ha egoisticamente legato a sé una persona che andava lasciata libera, e soprattutto una lettura istruttiva per chi crede di essere immune da esperienze che fanno relegare intelligenza, senno e autostima nello scantinato.

Note

Senza Responsabilità Personale di Lena Andersson è pubblicato da edizioni e/o. La traduzione dallo svedese è a cura di Carmen Giorgetti Cima.



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Mara Ricci

Serie tv, Joss Whedon, Jane Austen, Sherlock Holmes, Carl Sagan, BBC: unite i puntini e avrete la mia bio. Autore e redattore per Serialmente, per tenermi in esercizio ho dedicato un blog a The Good Wife.

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