Qual è il desiderio più grande che ciascun supereroe conserva nel proprio cuore? Fermare una volta per tutte l’esercito di supercriminali che scorrazza libero per le città? Mettere al riparo gli indifesi? Pacificare il mondo? Forse un tempo. Oggi, il punto di arrivo nella carriera di un supereroe è l’approdo al cinema con un ruolo da protagonista. Non c’è nient’altro che celebri meglio una carriera di successo.

Il club, in questo momento, non è nemmeno così esclusivo. Col la pioggia di banconote che accompagna – quasi – ogni cinecomics, non c’è un mantello in circolazione che non sia, sia stato o sarà oggetto di attenzioni cinematografiche. Persino personaggi tutto sommato minori e poco noti alle masse pescati dall’universo narrativo di Spider-Man sono stati ad un passo dall’avere il loro 120 minuti di notorietà sul grande schermo. Tutti. Tranne i Teen Titans.

La colpa dei giovani aiutanti dell’universo DC Comics capitanati da Robin, storica spalla di Batman, è quella di non aver una nemesi, un villain carismatico in grado di reggere il ruolo di antagonista di cui un film ha bisogno. In effetti la più grande impresa compiuta dal team di teenager finora è stata quella di trovare un ottimo posto dove mangiare burrito lungo la strada. Non esattamente una scena che si possa incastrare nei toni cupi e apocalittici dell’universo cinematografico DC.

Agli occhi dello spettatore adulto il film trabocca letteralmente di meta-riferimenti come questo, a partire dal cattivo Slade, diventato per qualche misteriosa ragione Slado in italiano, scambiato da Robin & soci per Deadpool per l’intera durata della pellicola (in realtà è il mercenario Marvel ad essere ispirato a Slade aka Deathstroke, ne avevamo parlato qui). Ed in un certo senso, Teen Titans Go – Il Film può essere visto come una versione edulcorata della trasposizione cinematografica di Deadpool, in cui la violenza, il sesso e la volgarità sono stati sostituiti dall’ironia tra il nonsense e il buffo che caratterizza la serie animata da cui il film origina, senza rinunciare tuttavia alla carica trasgressiva.

Sono pochi i limiti che i Teen Titans si pongono, a partire dalla decostruzione dei film di supereroi, presentati come ingranaggio di un’industria che li sfrutta a ciclo continuo, spremendo il fenomeno finchè ce n’è, si dovesse anche produrre un film sulla cintura di Batman. Ma le frecciatine sanno essere anche molto più precise, dalle debacle cinematografiche della DC – sì, Lanterna Verde, stiamo parlando di te – al presenzialismo da prezzemolino di Stan Lee, per altro presente con la sua controparte cartoon in barba a qualunque rivalità con la Marvel, i cui personaggi sono più volte citati nel corso del film. Senza contare che, di fatto, Teen Titans Go è un film di supereroi con due sole battaglie, a inizio e fine film, che ricoprono per altro un ruolo abbastanza marginale, mentre nel resto della pellicola si parla e si ride, smontando nel contempo la Superman Theory (la teoria per cui i criminali esistono come risposta alla presenza dei supereroi).

Tutto questo però senza mai uscire dai binari della commedia animata per bambini, mantenendo un piano di lettura perfettamente funzionale e leggibile per i più piccoli , e gli applausi in sala a fine film ne sono la prova, ma allestendo al contempo una trama perfetta per il genere con un paio di colpi di scena persino meno telefonati rispetto a quelli di produzioni ben più blasonati – sì, Martha, sì, parlo di te. Dubito che lo spirito di Teen Titans Go possa propagarsi in una delle prossime pellicole DC, anche solo in minima parte, ma se ciò accadesse non potrebbe essere che un bene per le sorti dei franchise in mano alla WB.



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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