In un paese composto da 56 milioni di allenatori, finora i soli che potevano dimostrare davvero le proprie competenze era i giocatori PC, destinatari esclusivi della serie Football Manager. Almeno fino a ieri. L’arrivo della next-gen infatti ha introdotto una nuova variabile (o forse finalmente una potenza di calcolo sufficiente, chissà) per riportare la simulazione calcistica più apprezzata al mondo anche su console. Anzi, su una sola console, un accordo esclusivo siglato da Microsoft con SEGA e Sports Interactive per brandizzare persino il titolo del gioco: Football Manager 2021 Xbox Edition.
Il primo scoglio contro cui la versione console di un manageriale calcistico deve scontrarsi è quello dei controlli, e l’impatto iniziale di Football Manager 2021 col pad di Xbox è stato piuttosto brusco, almeno per quanto mi riguarda. Le schermate sono dense di informazioni suddivise in grossi riquadri (un po’ come Top Calcio 24, i malati di pallone mi capiranno al volo) tra cui ci si sposta con l’analogico sinistro. Supponendo di voler modificare la formazione base, dunque, bisogna trovare il riquadro che contiene quell’opzione, muoversi all’interno con la croce direzionale e usare poi il tasto corrispondete alla schermata che vogliamo aprire. Sempre che la legenda a video non mostri un tasto sbagliato, succede anche quello.
Insomma, la prima mezz’ora l’ho passata con le dita intrecciate, cercando di sfuggire da schermate a cui non avrei mai voluto accedere, salvato solo dai prompt di conferma di ogni azione. Potrei aver perso qualche punto per strada perchè incastrato in qualche riepilogo statistico nel tentativo di effettuare una sostituzione, ma quello è il minore dei mali. Alla lunga comunque devo dire di essermi abituato, anche se mai del tutto; l’alternativa è utilizzare lo stick sinistro come un mouse, opzione che consiglio solo a chi ha i nervi saldissimi, vista la stranissima sensibilità impostata di default.
Una volta sciolte le dita, saranno però le meningi ad andare a fuoco: benché si tratti di un porting della versione Touch, in teoria quella più leggera del gioco, Football Manager 2021 Xbox Edition sfoggia una profondità impressionante. Come da tradizione, ogni aspetto della gestione di un club calcistico è affidato al giocatore, ma rispetto al 2008, ultimo anno in cui il gioco è comparso su console, le cose sono cambiate parecchio. La quantità di informazioni da assimilare per ogni aspetto della quotidianità di una società di calcio è ora semplicemente mastodontico.
Per venire incontro ai giocatori console, orfani di un titolo di questo tipo da oltre un decennio, Sports Interactive ha costellato le diverse sezioni di rapidi tutorial, liberamente consultabili, che se attivati si sovrappongono alla schermata evidenziando funzioni e opportunità. Per un neofita a loro visione completa è indispensabile, almeno durante la prima partita, per assimilare tutti i compiti che si è chiamati a gestire.
Oltre alle ovvie scelte riguardanti lo schieramento della formazione da mandare in campo in ogni singola partita, le decisioni complessive da prendere sono molto più radicate. Limitandosi al campo, si può agire sul ruolo di ogni giocatore, determinarne il regime di allenamento e condizionarne la motivazione. Allargando lo sguardo l’intero atteggiamento della squadra va stabilito nei minimi termini, dal livello di pressing a come comportarsi quando la palla arriva sul fondo del campo.
Ci sono poi le questioni extra-campo: i rapporti con la stampa, il dialogo con la dirigenza sugli obiettivi, la gestione delle finanze e infine, immancabile e totalizzante, il calciomercato. Database infinito di giovani promesse e oscuri mestieranti, al punto da essere utilizzato più o meno ufficialmente anche da società professionistiche, il calciomercato di Football Manager 2021 rappresenta un sogno per ogni appassionato di calcio, benché l’assoluta fedeltà alla realtà imponga quest’anno budget ridotti e contabilità creativa per sopperire ai mancati introiti.
Se ciascuna di queste occupazioni può essere delegata a un assistente – il quale si offrirà persino di gestire le sostituzioni durante le partite – ovviamente nessun allenatore che si rispetti può accettare un simile compromesso. Per dare il suo meglio, Football Manager 2021 va assimilato a piccoli morsi, imparando a padroneggiare singolarmente ogni singolo ambito societario, prima di tuffarsi in un’esperienza totalizzante e obnubilante, fatta di lunghe ore di gioco col buio fuori dalla finestre, illuminati questa volta solo dalla luce sparata dallo schermo televisivo, e non più dal portatile appoggiato sulle coperte.
In questo senso il lavoro di Sports Interactive è impressionante, ma lo è ogni anno come ben sa chiunque sia abituato a giocare su PC. Che un titolo così mastodontico potesse godere di una transizione tutto sommato quasi indolore – controlli a parte – su console non era affatto scontato. Certo la forza bruta di Series X (piattaforma su cui ho provato il gioco) aiuta: immagino che su versioni meno potenti di Xbox ci sia da aspettarsi tempi di caricamento ed elaborazione dei dati sostanzialmente più lunghi. Ma Football Manager 2021 gira anche lì, ed è un piccolo miracolo. Ora c’è solo da sperare che in una sistemata al sistema di controllo e che questa non sia stata solo un’annata eccezionale, come quella del Leicester dei miracoli, ma il punto di partenza di una programmazione pluriennale in cui obiettivo sia mantenere Football Manager su console il più a lungo possibile.
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