Nelle precedenti puntate (prima, seconda, terza) ho trattato 16 progetti che nel corso del tempo ho finanziato tramite Kickstarter, lamentando, con poche eccezioni, un fondamentale ritardo diffuso. Nel tempo intercorso dall’ultima puntata ci sono stati significativi sviluppi su più fronti, che per completezza credo valga la pena discutere.
Massive Chalice: il gioco è stato rilasciato in versione finale pochi giorni fa. Sono riuscito a provarlo per un’oretta: lo stile grafico non mi fa impazzire perché rende le mappe poco leggibili, ma il gameplay a la XCOM sembra molto interessante. Le prime recensioni sono cautamente positive.
Kung Fury: il film è da poco uscito gratuitamente su YouTube e altri canali, collezionando la bellezza di 14 MILIONI di views in una settimana. Il team, che ha pure pubblicato il videogioco mobile Kung Fury: Street Rage, pare già al lavoro su un sequel hollywoodiano. Non ho ancora notizie del mio blu-ray, ma a questo punto si tratta solo di aspettare l’aggiornamento logistico.
Outerlands: Season One: è ufficialmente in ritardo. Nuova release date, Fall 2015, quindi 3-4 mesi dopo la data prevista.
Duelyst: continuano ad uscire aggiornamenti ma sono sempre in pre-Alpha, il che significa che i soft-wipe dei mazzi sono all’ordine del giorno. Non il massimo per giocare.
Demigod Rising: grossi aggiornamenti per Demigod, che ora si chiama Demigod Evolution. A causa di problemi di produzione delle miniature in Cina, il team ha dovuto cambiare partner e spostare la produzione in Europa, e sta per lanciare una SECONDA campagna per lo stesso gioco, con nuovi modelli per le miniature. I vecchi backer possono partecipare anche a questa ed ottenere upgrade alle miniature a prezzi molto scontati ($149 per materiale che sul mercato costa $600). Naturale tentennare nel finanziare ulteriormente un progetto di cui si continuano a vedere foto, Print and Play e basta. Purtroppo nell’ambito dei giochi da tavolo i problemi con i componenti sono frequenti e non sempre evitabili.
King Down: consegna confermata per Luglio/Agosto, quindi pare che dopo il primo ritardo non ce ne saranno altri.
Phoenix Covenant: il team è al lavoro e ci sono aggiornamenti frequenti, ma il ritardo nella produzione è confermato. Al momento però è stata approntata una versione digitale del gioco che i backer possono provare in attesa dei propri ordini.
Shadow of Esteren: dramma sul fronte fancese, visto che lo stampatore di fiducia del team ha chiuso i battenti senza preavviso. In attesa di trovare un degno sostituto, tutte le stampe sono in ritardo indefinito. I PDF già pronti sono stati comunque mandati a tutti i backer aventi diritto, quelli in revisione sono accessibili in versione testuale.
The Brand Deck: in consegna.
E dopo questa breve ma doverosa panoramica sui recenti aggiornamenti, vediamo gli ultimi progetti che ho finanziato.
World Of Darkness: Dark Eras
World of Darkness (Mondo di Tenebra) è l’universo giocoruolistico più famoso del mondo dopo i setting classici di D&D come Forgotten Realms o Dragonlance, e conta al suo interno pesi massimi come Vampire, Werewolves, Mage e molti altri. Dopo un devastante reboot avvenuto diversi anni fa con il New World of Darkness, l’utenza si è divisa in fan del “vecchio” o del “nuovo” Mondo di Tenebra. Dark Eras è un supplemento che cerca di replicare quanto fatto in passato con Vampire: Dark Ages, ma per tutte le “nuove” linee. Il supplemento, massiccio, si propone di coprire ambientazioni come la Rivoluzione Russa, l’età dei Vichinghi, l’Inghilterra Vittoriana e molto altro. Vale la pena notare che ormai Kickstarter è l’unico modo per ottenere le versioni deluxe stampate delle nuove uscite del nWoD, visto che l’alternativa è ordinare Print on Demand (a prezzi maggiori, e qualità minore) o PDF.
Come è andata a finire: ho finanziato il volume Dark Eras, che ha raggiunto il quadruplo del goal iniziale, con $75. Questo mi dà diritto ad un’edizione Prestige del manuale (400 e rotte pagine a colori) entro Dicembre, più il PDF, più il PDF del Companion che aggiunge altre 9 epoche, sbloccato con gli stretch goal. Onyx Path è quasi al sue ventesimo Kickstarter, quindi non c’è moltissimo da temere sulla professionalità del team, che spesso peraltro rende disponibili i documenti quando sono ancora in lavorazione.
Blades in the Dark
Blades in the Dark è il gioco di ruolo (non ufficiale) di Dishonored, mio personale GOTY videoludico del 2013. Tanto mi è bastato per aprire il portafoglio e lanciare soldi allo schermo. Di certo non guasta che il suo autore, John Harper, abbia una buona nomea fra i game designer tabletop.
Come è andata a finire: ho finanziato Blades in the Dark con $75, che mi danno diritto al manuale hardcover quando sarà rilasciato, a Novembre di quest0’anno. In aggiunta, riceverò 23 add-ons che sono stati sbloccati negli stretch goal, che è tutto grasso che cola. Harper ha già rilasciato 3 versioni del Quick Start per iniziare a giocare subito, e sto testando il sistema proprio in questi giorni su RPGGeek, con una partita Play by Forum che vi invito a seguire. Per quel che posso vedere, BITD introduce un approccio molto interessante al tema da cui prende spunto, ma la brutalità di certe regole non lo rende adatto a tutti.
Mistfall
Mistfall è un gioco da tavolo fantasy di una complessità senza senso. Pensato come una specie di dungeon crawler che può essere giocato sia in solitario che cooperativamente in compagnia, prevede delle meccaniche di gruppo molto interessanti. Da catalogare a metà fra l’acquisto d’impulso e l’interesse “scientifico” verso questo particolare tipo di game design.
Come è andata a finire: dopo un vago tentennamento dovuto alla mole di regole che sembrano governare le partite di Mistfall, ho deciso di crederci ed ho finanziato il progetto con $63, che mi danno diritto ad una scatola del gioco, una espansione e tutti gli stretch goal sbloccati durante la campagna (quasi tutte carte e materiali extra non disponibili nella versione retail). La tabella di marcia sembra non aver subito ritardi e, particolare simpatico, il team mi ha mandato una cartolina per ringraziarmi del supporto.
Angelarium
Progetto a metà fra il libro di illustrazioni, l’artbook e il libro di poesie, Angelarium mi ha colpito immediatamente per l’incredibile design delle creature scaturite dalla mente di Peter Morhbacher. Una ottima scoperta.
Come è andata a finire: non conoscendo l’autore e avendo una serie di nozioni riguardanti l’indole degli illustratori, ho deciso di finanziare Angelarium ad un tier molto modesto, $35, che mi danno diritto solo ad una copia cartonata del libro. Angelarium avrebbe dovuto essere consegnato a Maggio, ma Morhbacher ha recentemente rilasciato un aggiornamento dove spiega che, causa pigrizia, il progetto è in ritardo, preoccupandosi comunque di rassicurare i backer che non ci sono problemi di soldi. Semplicemente si tratta di un artista che fa l’artista.
Conclusioni
Arrivato alla fine di questa quadrilogia di articoli, mi rendo conto che, ad un anno da ora, ne dovrei pubblicare un altro per verificare quanti dei 21 progetti finanziati sono stati effettivamente consegnati, in che tempi, e se ne è valsa la pena.
Quello che posso dire di aver imparato in questi mesi si può riassumere in tre punti:
- Kickstarter può diventare una droga: l’acquisto impulsivo è sempre dietro l’angolo. Se da una parte mi fa piacere supportare progetti meritevoli, per alcuni che già godono di un buon seguito mi sentirei di consigliare l’attesa di una release ufficiale (ad esempio, sapere se un gioco da tavolo sarà bello o meno a priori è molto difficile e state di fatto scommettendo i vostri soldi su un prodotto che potrebbe essere terribile). Insomma: fate gli early adopter solo se siete dei fan sfegatati.
- Kickstarter non è un sistema di preorder, non può essere visto come tale e non dovrebbe essere usato da persone che si aspettano date di consegna precise al millesimo. Senza nulla togliere a certi team che si rifiutano di mandare aggiornamenti puntuali, pratica veramente dannosa per tutto l’ecosistema, lo stesso Kickstarter non fa un lavoro incredibile quando si tratta di comunicare i rischi insiti nel diventare un pledger. Non c’è progetto fra quelli presi in considerazione in questi articoli che non sia incorso in qualche inghippo – situazione verso la quale sono comunque diventato enormemente più comprensivo da quando lavoro nell’industria dell’entertainment. Shit happens, ma ciò non toglie che una volta presi i soldi, c’è ALMENO una responsabilità comunicativa verso i propri clienti.
- I vantaggi di KS su IndieGoGo sono notevoli ma non sono assoluti. Di questo ne discuteremo magari in un articolo a parte.
Detto questo continuo a pensare che siano numerosi i progetti ad aver visto la luce solo ed unicamente grazie alle piattaforme di crowdfunding – se da un lato KS si sta rivelando un’arma a doppio taglio per alcuni progetti (vedi videogiochi, causa reali costi di sviluppo che mal si prestano alle tempistiche di Kickstarter e alla percezione dei giocatori), in altri ambiti la percentuale di successi giustifica alla grande anche qualche imprevisto. Come in tutte le cose, basta sapere a cosa si va incontro.
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Grazie!
Posso dire? Kung Fury è davvero rivoltante. E’ semplicemente un susseguirsi di minchiate e finte citazioni, unite da un’estetica ’80 farlocca. I film di quel periodo NON erano così e lo dice uno che quel decennio lo ha vissuto piuttosto intensamente e che se lo ricorda benissimo. Un conto sono le ingenuità e le goffaggini spontanee di un certo tipo di pellicole, altro sono le cazzate in serie che propina un corto che riesce ad essere palloso pure se dura mezz’ora. Vade retro, per carità.