Attenzione: spoiler sull’intera decima stagione di X-Files

Se la verità è là fuori probabilmente si sta fingendo morta per essere lasciata in pace da Carter&Co: il revival di X-Files ha infatti dimostrato che la serie non ha più nulla da dare ma solo da prendere.

Gli ascolti hanno rimpolpato i ratings della Fox che è riuscita, con il minimo sforzo, a riattualizzare e rinfrescare quanto basta un prodotto altrimenti legato all’età vintage della tv: formato minitaglia per la nuova stagione di una serie storica e amatissima, fan dedicati e appassionati che hanno tenuto viva l’attesa meglio di qualsiasi strategia pubblicitaria mirata, ed ecco che la serie di Carter torna a essere una hit. La contropartita per lo spettatore è però ben misera.

x-files

I sei episodi non sono sorretti da un arco narrativo forte e l’idea di base, il grande burattinaio intento a rimodellare il mondo a sua immagine servendosi di vaccini e dna alieno, non solo è ingenuamente poco credibile ma viene anche buttata in faccia allo spettatore senza che ci sia il minimo intento di proporla in modo narrativamente convincente. Perfino Scully viene snaturata nel momento in cui, con scarse evidenze scientifiche, diventa una olimpionica nel salto alle conclusioni solo perché bisognava chiudere e solo perché la storia lo richiedeva.

La puntata migliore, la terza con i due agenti alle prese con il were-monster, nel suo essere dolce-amara, ironica e divertente, consapevole di come e quanto il tempo trascorso abbia reso naive alcune teorie vendibili come inspiegabili all’epoca, è anche involontariamente l’episodio che denuncia il limite di questo ritorno: X-Files nel 2016 ha senso solo se ironizza su sé stesso – pratica che può funzionare giusto nello spazio di un episodio – ha senso solo per il nostalgico piacere di rivedere Scully e Mulder interagire con quella comprensione e quell’accoglienza reciproca maturata nel tempo. Chi si aspettava storie tenute in piedi da una scrittura precisa a evitare l’effetto ridicolo e camp, sempre dietro l’angolo in una serie che parla di scienza di confine/pseudoscienzaalieni e complotti governativi, semplicemente è rimasto deluso, forse anche tradito.

the simpsons x-files

La possibilità di affiancare Scully e Mulder o addirittura cedere il testimone ai due nuovi ingressi nel cast, Einstein (Laura Ambrose) e Miller (Robbie Amel), con queste premesse può solo trascinare X-Files sul terreno dei vari Castle e Bones o di qualsiasi altra variazione da buddy-cop.

Il giudizio a fine corsa resta sostanzialmente quello negativo che avevo riservato ai primi due episodi. My Struggle II lascia un finale aperto – contraddicendo per altro l’incipit iniziale “This is the end”- con tutti i coinvolti che si dicono possibilisti per un ritorno. Gillian Anderson e David Duchovny hanno dimostrato di poter ancora vestire i panni di Mulder e Scully, il pubblico ha dimostrato di essere ancora disposto a seguire la serie, all’appello però mancano autori in grado di essere rilevanti con questo materiale nel 2016.



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Mara Ricci

Serie tv, Joss Whedon, Jane Austen, Sherlock Holmes, Carl Sagan, BBC: unite i puntini e avrete la mia bio. Autore e redattore per Serialmente, per tenermi in esercizio ho dedicato un blog a The Good Wife.

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