A Knight’s Quest può vantare un’ambizione di certo non modesta: entrare a pieno titolo in quella stretta cerchia di proto-Zelda (o Zelda like) i cui standard qualitativi richiesti non sono propriamente bassi. Ma procediamo con ordine.

Sky 9 Games ci trasporta in un setting quasi fiabesco in cui andremo a impersonare Rusty, un giovane avventuriero profilato partendo dai alcuni chiarissimi concetti high fantasy e con il quale dovremo, senza troppe iperboli, salvare il mondo dopo che accidentalmente ne abbiamo innescato la fine. Fin qui nulla di particolarmente originale; di fatto la progressione narrativa del titolo offre pochi spunti di interpretazione, mostrando una linearità non solo aliena alle vette del titolo Nintendo, ma fin troppo povera persino per un neofita alle prime battute con questa gamma di action adventure. La prima vera digressione da questo canovaccio non troppo originale l’avremo non appena entreremo in contatto con i Poteri degli Spirti, che ci daranno la possibilità di arricchire un’economia di gioco altresì troppo ricorsiva.

Nel corso delle poche ore di gioco necessarie per il completamento della main quest, avremo a che fare con comprimari non particolarmente degni di nota, essendo questi scarsamente curati sia dal punto di vista dei dialoghi – lunghe porzioni di testo risultano a tratti persino superflue- sia sotto un profilo estetico. Altra nota dolente è definita da un basso livello di impegno richiesto al giocatore, che fatte salve rare eccezioni, non avrà particolari difficoltà a proseguire l’avventura proposta: mob scarsamente reattivi e non particolarmente brillanti e sezioni puzzle forse concepite per i più piccoli. Inoltre, la scarsa soddisfazione provata nella progressione della campagna principale trova riscontro anche fra le quest secondarie: insipide e prossime all’essere considerate fetch quest.

 

L’ambiente di gioco è, a dire il vero, piuttosto modesto, proponendo al giocatore una vastità sorprendente, seppur questa sia eccessivamente poco densa e anche in questo caso, ricorsiva. In particolare nelle prime sequenze, muoversi all’interno di alcuni abitati può risultare piuttosto tedioso per via delle innumerevoli zone interdette – che si andranno a sbloccare man a mano che implementeremo i Poteri degli Spiriti -, andando così a tracciare il percorso da intraprendere e contribuendo a ridurre ulteriormente la difficoltà complessiva.

La modellazione poligonale nel complesso del gioco presenta pregi e difetti: seppur antiquato sotto numerosi aspetti – ridestando forme vicine alle scorse generazioni -, i volti proposti sono ugualmente accettabili e si accompagnano bene a un level design discreto e forte di alcune location persino ben concepite. La routine di comandi è stata eccessivamente minimizzata, proponendo un pattern troppo elementare e debole di una limitata sequenza di tasti, omettendo così la possibilità di poter eseguire combo, banali o complesse che siano. Accettabile è invece il riscontro sul piano audio, proponendo jingle e temi sicuramente dimenticabili, ma coerenti con l’esperienza di gioco.

 

Seppur sia piuttosto chiaro che a Knight’s Quest soffra di importanti lacune; è comunque possibile individuare dei punti d’interesse che andrebbero ugualmente portati all’attenzione. Come la sua potenziale funzione pedagogica. Il videogioco è indubbiamente poco adatto a un pubblico adulto, ciononostante lo stile grafico accattivante, combinato a un gameplay non particolarmente complesso, lo rende un titolo decisamente appropriato per un pubblico di più piccoli.

Naturalmente non si sta banalizzando la capacità ludica di un bambino, d’altronde intere generazioni di videogiocatori si sono formate con ben altri titoli, caratterizzati sia da livelli di difficoltà persino maggiori, sia da design e gameplay poi passati alla storia; eppure è proprio la sua natura fiabesca, quasi di formazione, a rendere A Knight’s Quest adatto ai più piccoli. Questi impersoneranno un avventuriero che dovrà farsi carico delle sue responsabilità, cercando di porre un rimedio a quanto fatto e nel mentre, combattere scheletri caricaturali e altre amenità varie. Il profilo docile ma al contempo avvincente del nostro Rusty, lo rende perfetto per una rapida assimilazione da parte di un bambino o di una bambina, vedendo in lui più un loro coetaneo piuttosto che un’adolescente o un giovane adulto.

A Knight’s Quest è una mancata occasione di realizzare un action adventure con una propria personalità e con un proprio timbro. Uno scarso combat system coadiuvato da un’eccessiva linearità rendono lo standard di questo gioco inaccostabile ad altri titoli della stessa famiglia. Ciononostante, la sua veste grafica e il suo concept lo rendono adatto ai videogiocatori dall’età più tenera.



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