A differenza della storica controparte DC Comics/Warner Bros., i Marvel Studios sono sempre stati pienamente consapevoli di essere seduti su una miniera d’oro. Con oltre 80 anni di storie in archivio già scritte, disegnate e mandate in stampa, non è poi necessario inventarsi molto quando si decide di mandare i propri personaggi sul grande (o piccolo) schermo. In fondo, è sufficiente lasciarsi ispirare, ritagliare vari elementi, ricombinare singoli episodi o cicli di storie, e variare quel tanto che basta per fare contenti tutti: i nuovi appassionati infatti potranno godersi una selezione delle migliori trame del passato, mentre gli adepti Marvel potranno inondare la rete di video e articoli zeppi di teorie e ipotesi basati su qualunque minuscolo riferimento o easter-egg intercettato, per poi sorprendersi quando il finale andrà a parare da un’altra parte,  

Con solo un episodio per ora disponibile è difficile sbilanciarsi e dire se anche The Falcon & The Winter Soldier seguirà questa regola, ma se gli ultimi minuti del pilot possono essere considerati indicativi, anche in questo caso gli sceneggiatori hanno trovato ispirazione nelle storie del passato dei personaggi. Personalmente spero che la writing room dello show si sia messa in pari anche con le letture più recenti, perchè la miniserie Falcon & Winter Soldier: Taglia una testa, pubblicata in questi giorni da Panini, sarebbe perfetta per una trasposizione su pellicola. 

Falcon Winter Soldier

La testa a cui fa riferimento il titolo è quella del Hydra, organizzazione criminale i cui vertici sembrerebbero essere in fase di riassestamento. Per uno strano scherzo del destino, o un’apprezzata scelta di sceneggiatura, Falcon e Winter Soldier si ritrovano entrambi sulle tracce di Natural, giovane killer legato a uno dei due misteriosi candidati al vertice dell’organizzazione. Quello che si scatena nel centinaio di pagine abbondanti che segue questo incontro è un buddy cop movie in costume, e con super poteri, che sprizza ironia e azione da ogni vignetta, senza mai prendersi troppo sul serio. 

La spartizione dei ruoli è quella classica: Falcon, cultore dell’ordine e agente federale, è lo sbirro buono, mentre Bucky Burnes è lo sbirro cattivo, un agente sotto copertura col grilletto facile. La convivenza dei due non si percepisce mai come forzata (anche se il tempismo con cui la serie è stata realizzata è di sicuro sospetto) e il ritmo della storia è ben scandito tra ironia e azione. La vicenda raccontata da Landy è piuttosto surreale e, pur incastrandosi nella continuity ufficiale Marvel, porta in scena personaggi assurdi e gag sopra le righe, come quella che vede la coppia di protagonisti ospiti dei genitori di Natural, super appassionati di Capitan America al punto da sfiorare l’ossessione (e il ridicolo), o la burrascosa riunione col Barone Zemo in cui i due protagonisti si ritrovano coinvolti dopo essersi fatti largo lungo un intero treno di scagnozzi. 

Faclon Winter Soldier

La riuscita della serie si deve anche al contributo grafico di Federico Vicentini, ben supportato dai colori di Matt Milla. Il talento italiano sfoggia uno stile in cui tuttora si vedono le radici delle scuole del fumetto nostrane,  ma che si sta evolvendo verso un intrigante mix tra la morbidezza di Sara Pichelli e la spigolosità di Sean Murphy. Se nei prossimi episodi, quando Falcon e Winter Soldier finalmente si incontreranno, la serie si trasformerà nella versione Marvel di Arma Letale, potrete dire di sapere da dove arriva l’idea (ma già la scena del combattimento in volo del primo episodio ricorda da vicino alcune pagine di questo volume). 

Se Falcon & Winter Soldier: Taglia una testa  è una lettura che consiglierei senza esitazioni a chiunque abbia un minimo di infarinatura dell’universo Marvel, per i neofiti invece Panini ha realizzato il solito volumetto, in formato ridotto e a prezzo economico, contente le storie fondamentali per conoscere i personaggi protagonisti della serie (Falcon & Winter Soldier: Taglia una testa). 

Rispetto ad altri, Falcon & Winter Soldier contiene più storie moderne e dunque risulta più adatto al pubblico giovane e con scarsa conoscenza dei fumetti Marvel, che dovrebbe rappresentare il target ideale per prodotti di questo tipo. Il volume si apre con l’esordio assoluto di Falcon in una storia di Capitan America del 1968 che coinvolge anche il teschio Rosso e il Cubo Cosmico (noto come Tesseract sul grande schermo), trova spazio una storia fondamentale: il #11 della serie di Capita America scritta da Ed Brubaer in cui viene raccontato come Bucky sia stato trasformato dai russi nel Soldato d’Inverno, mentre il resto del mondo (e il suo miglior amico Steve Rogers) l’ha creduto morto per anni. 

Questo episodio rappresenta una sorta di secondo esordio per il personaggio ed è una storia che ha retto benissimo il passare degli anni, grazie anche alle matite di Steve Epting che si sposano alla perfezione col tono da spy story noir imposto da Brubaker. La tappa successiva è il #25 del serie del capitano scritta da Rick Remender in cui uno Steve Rogers ormai anziano per la fine dell’effetto del siero del supersoldato (uhm, ricorda qualcosa?!) investe Falcon come nuovo Cap davanti agli Avengers.

Chiudono il volume due estratti più brevi, un’incontro tra Capitan Falcon e Bucky in una base S.H.I.E.L.D. e un’avventura solitaria del Soldato d’Inverno, che anticipano il primo capitolo di Taglia una testa, chiusura dell’albo nonché ideale ponte di collegamento col volume con cui abbiamo aperto l’articolo. 

Il limite di questo volumetto è sempre quello fornire solo assaggi e lasciare il lettore con un buon sapore in bocca, ma senza la pietanza principale a soddisfare le pupille. Detto in altre parole, il rischio è quello di entusiasmarsi per una delle storie raccolte all’interno e finire poi a ordinare una pigna di volumi in fumetteria per soddisfare la curiosità. Ma è un rischio che vale la pena correre: come detto poco sopra, Falcon & Winter Soldier: Taglia una testa è una storia veloce e frizzante, ideale per approcciarsi alla serie TV; il Cap di Remender è una lettura moderna del personaggio, che si sovrappone per alcuni elementi alle vicende del MCU; ma il ciclo di storie di Capitan America scritto da Brubaker e disegnato da Epting è uno dei pilastri della Marvel moderna, e se vi piace il personaggio di Bucky Burnes portato sul grande schermo è semplicemente imperdibile, anche per capire da dove arriva quella caratterizzazione (come giustamente fatto notare, non senza un po’ di polemica, dallo stesso Brubaker). 



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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