Tom Taylor è ormai inarrestabile. Lo scrittore australiano, creatore del fortunato universo narrativo di Injustice, pare non conoscere limiti alla sua produzione. Dopo aver messo mano a un altro universo alternativo per DC Comics, quello di DCeased, Taylor si appresta a scrivere nei prossimi mesi un’altra mini-serie ambientata in una realtà differente da quella canonica, questa volta per la Marvel, in cui gli eroi della casa delle Idee devono unire le forze per affrontare una minaccia comune, perdendo. Nonostante le diverse serie in uscita che portano il suo nome in copertina per le due major americane, Taylor riesce anche a partorire storie originali come Seven Secrets, create in combinazione con Daniele di Nicuolo per Boom! Studios e pubblicata in Italia da Edizioni BD.
Liberi dai decenni di storie e origini dei personaggi altrui, Taylor e Di Nicuolo possono dunque inventarsi una loro personale mitologia al cui centro troneggia l’Ordine dei Sette, organizzazione segreta che da secoli si occupa di proteggere i Sette Segreti, ciascuno affidato a un coppia composta da custode e detentore. Come da canone letterario, le regole dell’organizzazione sono durissime e inderogabili: inevitabile se si vuole sperare di nascondere al mondo per centinaia di anni dei segreti capaci di capovolgere a la società. Caspar è figlio di una violazione di queste regole, nel senso più letterale del termine, per questo motivo è stato strappato ai suoi genitori ancora in fasce e riammesso nell’Ordine solo a nove anni, ignaro delle sue origini.
A Caspar e al suo racconto in prima persona degli eventi Taylor dedica la maggior parte delle sue attenzioni, pur affiancandolo a una galassia di comprimari tutti curiosi e strambi a cui tuttavia in questo prima volume viene dedicato poco approfondimento. Un po’ come accadeva in Saga, dunque, Taylor e Di Nicuolo conducono il lettore nel loro universo narrativo attraverso gli occhi del protagonista, lasciandolo a tratti stordito per l’abbondanza di volti e situazioni introdotti solamente da fugaci spiegazioni.
Il cardine di Seven Secrets è il ritmo sostenuto, un treno in corsa che parte con un incipit uscito direttamente da un pellicola bondiana per poi spostarsi da una parte all’altra del mondo, aggiungendo carneficine, morti illustri e colpi di scena alle tante domande in cerca di risposte fin dalle prime pagine, senza lasciare tempo al lettore per pensare alle risposte. Se è chiaro che la natura e il contenuto dei sette segreti saranno il grande mistero che attraverserà la serie fino alla sua conclusione, in queste prime pagine sono comunque numerose le domande che si affastellano, a partire dal perché un’organizzazione per secoli invisibile sia di colpo minacciata su più fronti e da parte di chi.
L’abbondanza di riferimenti narrativi, che spaziano appunto dall’immaginario dell’agente segreto allo shonen, trova un suo diretto corrispettivo nella componente grafica del volume. Il tratto di Daniele Di Nicuolo, in cui si riconoscono bene le radici legate al fumetto popolare italiano, mostra spesso contaminazioni manga, più evidenti soprattutto nelle scene di lotta e nelle vignette caratterizzate da un forte dinamismo. Ci pensano poi gli spettacolari colori di Walter Baiamonte a conferire ad ogni singola pagina il look morbido di un anime.
Lo spaesamento che deriva da questa pioggia di elementi concettualmente distanti che finiscono per interagire tra loro è parte fondante della storia allestita da Taylor e Di Nicuolo. Slegata tanto dal canone narrativo dei comics quanto da quello del manga, Seven Secrets si rivela una lettura realmente imprevedibile, nel senso che è davvero complicato provare a immaginare ciò che accadrà una volta girato pagina. E se per una volta è piacevole lasciarsi sorprendere e tuffarsi nella lettura senza avere una premonizione di ciò che accadrà, dall’altra rende più complicata la possibilità di formare un giudizio strutturato sulla storia finora.
Questo primo volume forma di fatto una lunga introduzione al mondo di Seven Secrets, un giro turistico condotto a 320 km/h in cui Taylor e Di Nicuolo posizionano le loro pedine portando il lettore su e giù per il globo e introducendolo a una vastità di personaggi e location, assicurandosi di cambiare scenario e contesto prima che possa subentrare un qualunque tipo di familiarità. Così ci si ritrova alla fine del volume frastornati e persino un po’ increduli di fronte al metafisico cambio di direzione preso dalla serie nelle ultime pagine. È una sensazione strana, che di rado associamo al fumetto statunitense, ma che fa montare una gran curiosità per il prosieguo della serie e che si accompagna a una domanda piuttosto inconsueta dopo una lettura di oltre un centinaio di tavole: dove vorranno andare a parare Taylor e Di Nicuolo?
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