Oggi, che d’improvviso il nerdismo è di moda e le camicie a quadrettoni, abbinate a montature spesse, hanno sostituito i dadi a 20 facce, Ready Player One rappresenta un inatteso ritorno alla genuinità delle origine nerdiche.

Il romanzo d’esordio di Ernest Cline – lui sì nerd vero, ha scritto la sceneggiatura di Fanboys e coi primi soldi si è comprato una DeLorean come quella di Doc – è un puro atto d’amore verso gli anni ‘80 e la loro cultura multiforme, che si concretizza in una cascata di citazioni, per nulla superflue, ma indispensabili linee guida della trama.

Nel futuro prossimo immaginato da Cline, un’interfaccia virtuale chiamata Oasis ha sostituito e inglobato internet,
ma anche buona parte della vita reale, scuola inclusa. Il testamento del suo creatore è una caccia all’Easter Egg basata su indizi che rimandano a musica, televisione e videogiochi degli anni ‘80: in palio c’è il controllo dell’Oasis e la sua libertà, minacciata da malvagie multinazionali.

Il citazionismo esplicito si mescola con la struttura stessa del romanzo che poggia sui capisaldi del cinema anni
‘80: dal protagonista ragazzino, alla lotta tra un gruppo di ribelli e una organizzazione totalitaria. Questi amarcord abbassano senza fatica le difese del lettore cresciuto su quegli sche(r)mi fino a scaraventarlo di colpo alle domeniche d’infanzia, durante l’ennesima meravigliosa visione di una VHS consumata dei Goonies o di Ghostbuster.

Non a caso la Warner Bros si è fiondata sui diritti cinematografici del libro ancora prima dell’approdo in libreria.
Non so dire in tutta franchezza se la lettura possa risultare così piacevole anche senza la gioia che deriva dal cogliere ogni riferimento a giochi o film semisconosciuti ai più, ma se ancora vi commuovete al ricordo del vostro Atari e ricordate tutt’oggi i nomi di ogni robottone giapponese mai apparso in un cartone animato, questo è un libro da non perdere. Prima che la massa si appropri anche di lui. (SPOILER: troppo tardi. NdR 2017)


Questa recensione è stata originariamente pubblicata nel febbraio 2012 Players #12, disponibile in molteplici formati (PDF-Issuu-epub-mobi) nella sezione archivio. L’edizione italiana del libro stampata da ISBN è di difficile reperimento (ma credo non tarderà una ristampa). Per chi non riesce ad aspettare, la versione originale è comunque scritta in un inglese alla portata di molti. 



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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