Dopo aver festeggiato un anno di vita, ci sono stati un bel po’ di nuove notizie qui a Players. Dall’inizio dell’anno abbiamo iniziato una partnership con la collana Economica Feltrinelli. Tutti i numeri della rivista sono ospitati nel portale della prestigiosa casa editrice, e l’accordo ci ha permesso di ammorbidire le spese di amministrazione per il sito, così da togliere necessità di abbonamenti Premium. La rivista è ora gratis per tutti, da subito. Una situazione ideale, che sarebbe stata abbastanza complicata da sostenere senza un minimo di supporto. Un piccolo passo per noi, un grande passo per i nostri lettori.
Questa maggior visibilità ci aiuta sia in termini di autorità che di disciplina. Come detto nel primo cronache, scrivere per la rete non è il massimo per avere un senso concreto di quello che si fa. Ma vedere la rivista “esposta” in una vetrina virtuale ha un impatto notevole. Il recente esperimento di Newsstand, il nuovo sistema di catalogazione delle riviste per iOS, ha dimostrato che permettere ai lettori di accedere con facilità ai contenuti da un singolo portale è un grosso incentivo alla lettura. La transizione da carta e digitale sembra stia lentamente trovando un ritmo interessante, e il nostro paese, con la commercializzazione ufficiale del Kindle, sembra stia prendendo lentamente confidenza con la lettura su schermo. La prima edizione di Players in formato Epub ha avuto un buon successo, tanto da convincerci ad andare avanti con il formato e confermarlo per il numero 12. Per quanto sacrifichi qualcosa in grafica, la convenienza e leggerezza del formato sono molto importanti per molti.
Ma l’anima di Players è quella di una rivista dove le immagini hanno importanza. Per questo fa piacere vedere alcune delle nostre copertine nella galleria di Coverjunkie, il sito più famoso tra quelli che si occupano di raccogliere le copertine più spettacolari delle riviste in tutto il mondo. Anche il nostro nuovo podcast ha avuto un buon riconoscimento, finendo quasi immediatamente nella pagina “featured” di iTunes. La sensazione che Players copra uno spazio poco esplorato in Italia è sempre molto forte. Stiamo ancora cercando di capire quanti siano interessati a questo tipo di prodotto e a questo approccio.
Tutte queste iniziative e questi risultati non cambiano la realtà fondamentale di Players: tutti i coinvolti la fanno per passione e per avere visibilità. La situazione dell’editoria italiana è se possibile ancora peggiore rispetto a quando abbiamo iniziato. Una rivista come la nostra, se fosse un progetto professionale, probabilmente non resterebbe in vita per un mese. È paradossale, ma molto comune in questo periodo di transizione.
Nella prossima puntata di Cronache cercheremo di capire perché contattare nomi stranieri celebri come William Gibson e Cory Doctorow è molto più semplice che contattare chiunque in Italia.
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