Anni 80′: il piccolo Thaddeus è vessato dal fratello maggiore e dal padre che gli rimproverano di essere troppo pauroso e non abbastanza risoluto. Il bambino viene all’improvviso catapultato nell’antro di un mago, che vorrebbe cedergli i suoi immensi poteri, ma che si tira indietro quando capisce che il ragazzino è attratto dalle forze oscure. L’attesa, per lo stregone, durerà fino ai giorni nostri, quando finalmente trova Billy, un giovane abbandonato dalla madre e ospitato in una casa-famiglia, a cui donare finalmente le sue straordinarie capacità…

Con Shazam! il cambio di registro in casa Warner/DC è completo: basta con i film musoni di Batman e compagnia, viva l’allegria, declinata con efficacia prima in Aquaman e ancora più e meglio stavolta. Incredibile a dirsi, ma Shazam! è uno dei migliori cinecomic realizzati con personaggi DC, perchè caratterizzato da gag simpatiche, dalla capacità di non prendersi mai sul serio e con un cast quasi perfetto, a cominciare dal gruppetto di ragazzini protagonisti, uno più bravo dell’altro.

Il messaggio, prevedibilmente, è lo stesso che un certo tipo di cinema, perfettamente incarnato negli anni ’80 dalle produzioni Amblin, ci racconta da parecchi lustri a questa parte: anche la più disfunzionale delle famiglie è comunque un porto sicuro pronto ad accogliere le persone più sfortunate e l’amore e l’amicizia vincono anche il più temibile dei villain (qui interpretato magnificamente da Mark Strong, sempre perfetto in questi ruoli e proprio per questo sinistramente credibile). Shazam! tira colpi a cerchi e botti: ricco di citazioni e metariferimenti (il film è ambientato nell’universo DC che abbiamo iniziato a conoscere con Man of Steel), mantiene sempre un tono semiserio, offre qualche gag ben pensata e si regge sull’ottima performance di Zachary Levi (divertentissimo) e Jack Dylan Grazer (che aveva dimostrato il suo talento in IT), che danno vita ad una improbabile coppia di eroi (o meglio di eroe + “mentore”).

Nonostante i temi trattati e il target del film (più le famiglie che gli impallinati del fumetto), Shazam! non scade quasi mai nel melodramma ad alto tasso glicemico, ma pecca quanto a durata (due ore son troppe) e pasticcia parecchio nel finale, troppo diluito e caotico, dove la regia fino ad allora ordinata e invisibile di David F. Sandberg perde ritmo ed efficacia. Quel che resta alla fine è quindi una commedia godibilissima, nemmeno eccessivamente oberata di effetti speciali, graziata dal fascino un po’ decadente di Philadelphia (che sembra essere rimasta identica dai tempi di Rocky e dalla celebre canzone del Boss) e davvero “per tutti”. Resta da chiedersi come un personaggio del genere riuscirà ad integrarsi nell’universo DC, visto che pare davvero esserne estraneo, ma sicuramente si inventeranno qualcosa (e la prima scena post-credit va proprio in questa direzione). Bene. Ora però dateci gli Avengers!



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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