Dopo sedici anni, con Piranesi torna in libreria Susanna Clarke, l’autrice di uno dei grandi romanzi del secolo: Jonathan Strange e Mr Norrell

L’opera prima della scrittrice è stato un unicum eccezionale. Le ci sono voluti circa dieci anni, e quasi mille pagine, per raccontare una storia stratificata e affascinante affidata a quel tipo di narrazione precisa e puntuale propria del romanzo storico, ma intrigante come un mystery e ammaliante come un fantasy che sconfina nel romanzo gotico. Tutti generi che Clarke con Strange e Norrell incorpora, rifonda e trascende nella veste di alternate history.

Un testo inusuale, un formidabile pastiche, che sa essere anche una delizia per bibliofili e appassionati di storiografia. In definitiva un regalo per qualsiasi genere e sorta di lettore, dal più smaliziato a quello casuale. La sinossi potete trovarla ovunque (ma vi consigliamo la nostra recensione), mi limiterò quindi a fornirvi solo un minimo di coordinate: il romanzo è ambientato nell’Inghilterra delle guerre napoleoniche, in un periodo storico in cui la magia, una volta viva e palpitante, sembra essere andata perduta per sempre finché, grazie ai due antitetici protagonisti, si riaffermerà di nuovo ridefinendo le sorti e i destini di intere nazioni e di tutti i personaggi, umani e non.

piranesi

Anche nel caso di Piranesi mi sento di consigliarvi di sapere lo stretto indispensabile: lasciate che Susanna Clarke getti il suo incantesimo su di voi e abbandonatevi alla sua guida, aggraziata e sicura, attraverso la quale vi ritroverete in luoghi la cui architettura narrativa, intima e psicologica vi accoglierà facendovi sentire protetti, ma al tempo stesso stranieri in cerca di risposte in un mondo che susciterà da subito attrazione e timor panico.

La Bellezza della Casa è incommensurabile, la Sua Gentilezza infinita.

Piranesi è il protagonista e io narrante. Si trova in un luogo e in un tempo imprecisati, ma per noi che leggiamo – e a cui il protagonista si rivolge – siamo nella Casa, e il tempo è scandito a partire dal giorno in cui un albatros fece visita nei saloni sud occidentali. La Casa ha tre livelli. I saloni inferiori sono il Regno delle Maree. I Saloni Superiori sono il Regno delle Nuvole. Tra questi due livelli si trovano i Saloni di Mezzo, il Regno degli uccelli e degli uomini.

La Casa è tutto il Mondo, o quanto meno tutto il mondo che Piranesi esperisce, mappa, conosce e ama con una cura e una dedizione proprie del più amorevole dei figli. La Casa, da come viene descritta, è una successione di edifici dall’architettura classica costituiti da una teoria di saloni, corridoi, vestiboli, abitati da statue marmoree che paiono rappresentare, forse  incarnare, molto più di quello che l’occhio umano riesce ad abbracciare con il solo sguardo. I giorni e le notti si susseguono segnati dal movimento in cielo delle costellazioni, e dall’irrompere e dal ritirarsi delle maree che inondano ciclicamente i saloni.

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Di questo universo Piranesi è custode, esploratore, e uno dei due abitanti. La seconda persona è l’Altro, unica compagnia umana con cui Piranesi si intrattiene due volte a settimana. Fin dalle prime battute cogliamo una differenza sensibile tra i due. Piranesi è entusiasta, grato e, per certi versi, dotato di un candore disarmante, mentre l’Altro è una figura ambigua, reticente e interessata. Il secondo abitante della Casa usa espressioni, e regala oggetti particolari che ci sbalzano da una storia senza tempo per indirizzarci verso tempi e luoghi ben precisi. Piranesi considera l’Altro il suo migliore amico, ma più noi lo conosciamo, più iniziamo a temere per Piranesi.

La Casa, a volte, viene indicata – ma non dal protagonista – come un labirinto. Ma in realtà cos’è un labirinto? Una prova, una prigione, un gioco, un’architettura ironica e crudele. Per Piranesi la Casa non è nulla di tutto questo. Un labirinto è una trappola di ingegno solo per chi è in un luogo dal quale desidera evadere, e non è il caso del protagonista che non fugge, ma anzi esplora per conoscere, e la conoscenza è una delle forme più alte dell’amore. Piranesi si sente, anzi è, il figlio prediletto della Casa.

Non aggiungo altro sul dispiegamento della trama che prende vie inaspettate. Mi limiterò a sottolineare come Susanna Clarke riesca anche questa volta a padroneggiare i generi più disparati, dal mystery al thriller, al romanzo psicologico, sconfinando perfino nel poliziesco. Tutto al servizio di un libro che ci parla di brama di potere e ambizione di conoscenza, opposte alla gratitudine e alla genuina dedizione. Ma Piranesi è anche un saggio sull’identità, e uno studio sulla solitudine che dimostra che in realtà non esiste solitudine là dove fiorisce un sentimento di appartenenza.

Nota

Piranesi di Susanna Clarke è pubblicato da Fazi Editore nella collana Lainya. Traduzione dall’inglese a cura di Donatella Rizzati.



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Mara Ricci

Serie tv, Joss Whedon, Jane Austen, Sherlock Holmes, Carl Sagan, BBC: unite i puntini e avrete la mia bio. Autore e redattore per Serialmente, per tenermi in esercizio ho dedicato un blog a The Good Wife.

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