Un canale YouTube, The Film Drunk, che ha superato i 16.600 iscritti in meno di quattro anni. La passione per i film. L’arte di prevedere chi riuscirà a vincere la statuetta con cui, ogni anno, Hollywood celebra l’industria del cinema. Abbiamo chiesto a Jonathan Fujii quali film non perdere quest’anno e chi, domenica prossima, porterà a casa l’Oscar

Con più di 16.600 iscritti su YouTube, è una delle voci made-in-USA in ascesa quando si parla di film e di premi: nel 2020 Jonathan Fujii ha aperto The Film Drunk, ossia “Ubriaco di film”, e il canale ha avuto crescite esponenziali a ogni Awards Season, la stagione dei premi americani che parte dopo i festival autunnali – Telluride, Venezia, Toronto, San Sebastian, New York… – e finisce con gli Oscar. Lo stile fresco e poco ortodosso l’ha catapultato alla ribalta nella nuova generazione di esperti che, oltre a parlare di film, prova a predire quali vinceranno l’Oscar e perché.

Lo incontro via Meet. Jonathan mi parla dalla stanza dove registra i suoi video, in Arizona. La silhouette di una macchina da presa appesa alla parete, un po’ il suo marchio di fabbrica.


Prevedere chi vincerà l’Oscar: contano di più numeri e statistiche o l’intuizione?

Le statistiche si basano su cosa è successo negli anni precedenti e sui vincitori dei premi che vengono assegnati prima dell’Oscar. I dati possono aiutare, ma quando fai una previsione devi seguire anche la tua sensibilità: se qualcosa non torna, bisogna dare retta all’istinto. Se gli Oscar si basassero solo sui numeri, non ci sarebbero sorprese. La cosa difficile e divertente è trovare un equilibrio fra la statistica e l’intuizione.

Dietro al successo di The Film Drunk c’è il tuo intuito?

Nel 2020 scrivevo per un giornale online. Ma ero agli inizi, non potevo scrivere sempre di ciò che mi interessava e, dopo le revisioni del direttore, non riconoscevo nemmeno più quello che avevo scritto. Ho capito che, se volevo continuare a fare quello che mi piaceva, dovevo mettermi in proprio. Ho sempre fatto video editing dai tempi della scuola e ho deciso di aprire un canale: non l’ho detto a nessuno, volevo solo caricare i miei video e non pensarci.

Jonathan, nessuna strategia di marketing?

No! [ride, ndr] Anche se nessuno mi avesse seguito, avrei continuato a produrre video per il canale. Il successo è stata una sorpresa. Dietro c’è soprattutto la mia passione. È sempre così: seguiamo quello che ci appassiona, poi iniziamo a capire come funziona. Oggi vedo le cose in modo diverso. Da ragazzino non sapevo cosa fossero gli effetti speciali o il sound design. Ora so apprezzare anche dettagli di cui anni fa non mi accorgevo.

I film della stagione da perdere? Io ho adorato May December, che uscirà in Italia il mese prossimo… ma che purtroppo ha solo una nomination agli Oscar.

Ti sembrerà strano, ma avrei davvero iniziato rispondendo May December. Assolutamente. È affascinante, ed è un peccato sia candidato solo per la sceneggiatura. Naturalmente Barbie e Oppenheimer, su cui si è ormai detto tutto. Ho adorato Anatomia di una caduta, amo quel genere di dramma poliziesco, venato di giallo… è girato magnificamente, e le nomination all’Oscar ne hanno premiato la qualità. La zona d’interesse è molto interessante, non è il classico film sull’Olocausto ma lancia il suo messaggio con grande potenza.

Ho amato anche The Holdovers.

Anche io, è bellissimo!

… anche sono sorpreso dall’infilata di premi per Da’Vine Joy Randolph come attrice non protagonista. Non perché non sia brava, ma perché è un’interpretazione molto silenziosa, senza scene acchiappa-voti.

Sono d’accordo. È sorprendente non solo che stia vincendo così tanti premi, ma che la sua sia una delle corse all’Oscar come migliore attrice non protagonista che più hanno dominato la stagione… a memoria d’uomo! Ha perso solo qualche premio delle associazioni dei critici, poi ha praticamente vinto tutto, dai premi più piccoli ai più importanti. Da’Vine Joy Randolph è bravissima in The Holdovers e, probabilmente, quest’anno, quella categoria è meno competitiva rispetto ad altri anni… soprattutto dopo che Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon è stata spinta come miglior attrice protagonista.

Dopo aver visto May December avevo iniziato a sperare che Julianne Moore sarebbe stata candidata come migliore attrice non protagonista.

Ti capisco. Anche io.

 Fino a Natale, Julianne è stata candidata quasi a tutto: all’ASTRA, al Golden Globe, al Critics Choice… Dopo le feste, il vento è cambiato, e sia il SAG sia il BAFTA l’hanno lasciata fuori. E non è andata meglio a Charles Melton che, dopo la vittoria del Gotham e la nomination al Golden Globe, sembrava certo fra i migliori attori non protagonisti per May December. Cos’è andato storto?

Melton è una faccia relativamente nuova, un giovane attore cui sono stati preferiti dei veterani con una reputazione più solida. Ma, in generale, più May December veniva visto qui negli Stati Uniti e più polarizzava i pareri: io l’ho amato molto come te, è il secondo dei miei film preferiti della stagione. Ma è un film non facile, che può farti sentire a disagio, e se non riesci a sintonizzarti sulla sua frequenza d’onda… rischia di non piacerti. Credo sia successo esattamente questo durante la stagione: il film è partito in quarta a novembre, poi il momento è passato. Succede. Ma resta un film fantastico.

C’è qualche speranza che Paul Giamatti vinca come miglior attore per The Holdovers? O i giochi sono già fatti e, dopo il BAFTA e il SAG, Cillian Murphy vincerà anche l’Oscar per Oppenheimer?

Non mi piace essere categorico. Paul Giamatti è incredibilmente rispettato e il pubblico ha amato The Holdovers. Avrei voluto vedere Giamatti vincere il SAG: è quel genere di interpretazione che il SAG ama. Ma il SAG ha premiato Cillian Murphy. Se Oppenheimer vincerà quasi tutti gli Oscar a cui è candidato, ed è un’eventualità probabile, è difficile immaginare Cillian Murphy perdere. Anche se quello di Murphy non è il tipo di interpretazione che di norma vince l’Oscar: la prova di Giamatti probabilmente rientra più nei parametri che l’Academy ama. Ma Oppenheimer è un fenomeno troppo grande, e Murphy è bravissimo. Ero sul punto di scegliere Paul Giamatti come previsione finale per l’Oscar al miglior attore, ma non credo abbia più grandi speranze. Penso che, dopo il SAG, Murphy vincerà anche l’Oscar come miglior attore.

È certo che Oppenheimer vincerà gli Oscar per il miglior film e la migliore regia?

È quanto di più vicino a una certezza possiamo immaginare.

Quattro anni fa, 1917 di Sam Mendes sembrava pronto a vincere per film e regia, poi Parasite vinse a sorpresa… anche se nemmeno io credo che quest’anno qualcuno fermerà Oppenheimer.

Parasite aveva vinto il SAG come miglior cast, che aveva ricevuto una standing ovation alla cerimonia. So che quel premio non ha grande rilievo statistico, ma… era ovvio che Parasite fosse in seconda posizione nella corsa all’Oscar 2020. Pensa a quest’anno: c’è Oppenheimer. E poi? Potremmo citare cinque film diversi che secondo noi sono in seconda posizione nella gara… e saremmo credibili. Ma il problema è questo: non c’è un film che davvero possa insidiare il primato di Oppenheimer.

Qualcuno sussurra che il successo di Oppenheimer potrebbe portare Emily Blunt a vincere a sorpresa come attrice non protagonista battendo Da’Vine Joy Randolph. Improbabile?

Era una possibilità fino a poche settimane fa, ma la Blunt non ha vinto né il SAG né il BAFTA. La Randolph sta dominando la stagione come raramente abbiamo visto succedere. Purtroppo pare che la Blunt sarà l’unica, fra gli attori candidati per Oppenheimer, a non vincere la statuetta.

Non sprechiamo tempo a parlare del migliore attore non protagonista. È ovvio che vincerà Robert Downey Jr.

[ride, ndr]

Invece, probabilmente una delle previsioni più difficili resta quella per la migliore attrice. Lily Gladstone o Emma Stone?

È la domanda più ostica. È come giocare a testa o croce. Il fatto che Lily Gladstone abbia vinto il SAG, il fatto che Emma Stone abbia già vinto un Oscar e il fatto che probabilmente Hollywood sa che avrà altre possibilità per premiare la Stone in futuro… tutto fa pensare che il vento tiri dalla parte di Lily Gladstone. Ha una narrative forte [sarebbe la prima attrice nativa americana a vincere l’Oscar come migliore attrice, ndr] ed è bravissima in Killers of the Flower Moon: ha un minutaggio inferiore rispetto a quello che di solito hanno le vincitrici come migliore attrice protagonista, eppure lascia il segno.

Quando la Gladstone ha vinto il SAG le votazioni per l’Oscar erano già aperte. Può averlo vinto troppo tardi?

È una teoria che non mi convince. Ha avuto un forte momento di visibilità mediatica alla cerimonia dei SAG quando i voti per l’Oscar erano già iniziati, ma molti avevano già votato per lei: la vittoria del SAG lo dimostra.

Anatomia di una caduta vincerà l’Oscar per la sceneggiatura originale?

Credo di sì. È un esercizio di sceneggiatura perfetto, una vera e propria vetrina per Justine Triet: penso che per la sceneggiatura originale Anatomia di una caduta vincerà. Più complesso prevedere la migliore sceneggiatura non originale: una delle gare più aperte insieme a quella per la miglior attrice. Non so cosa aspettarmi. Barbie è una sceneggiatura non originale per gli Oscar, ma tutti gli altri premi l’hanno messa in gara come originale: non abbiamo indizi su quanto la sceneggiatura di Barbie sia competitiva fra le non originali. Se Oppenheimer sarà l’asso piglia-tutto che ci si aspetta, i dialoghi di Oppenheimer potrebbero spuntarla. Ma c’è anche American Fiction, che ha vinto il BAFTA: quella per la sceneggiatura era l’unica nomination del film ai BAFTA, e si è trasformata in una vittoria. Se fossi costretto a dare una risposta precisa sulla sceneggiatura non originale, probabilmente risponderei American Fiction: non so come abbia fatto a vincere il BAFTA, ma è difficile ignorare il fatto che ci sia riuscito.

Ti aspetti qualche sorpresa?

Forse Povere creature! per la migliore fotografia. La fotografia di Oppenheimer è straordinaria, ma Povere creature! ha vinto il British Society of Cinematographers Award ed è un film dal forte impatto visivo… potrebbe sorprendere. Non sto dicendo che vincerà, solo che potrebbe essere la sorpresa della serata.

Quali interpretazioni hai amato e avresti voluto vedere candidate all’Oscar quest’anno?

Charles Melton in May December. Ma avrei candidato tutto il cast di quel film. Natalie Portman è fantastica, mi sarebbe piaciuto vederla candidata come miglior attrice. E sono d’accordo con te: Julianne Moore è fenomenale nel film, meritava la nomination come non protagonista. Sono tre delle migliori interpretazioni del 2023. Ma aggiungo Rachel McAdams in Ci sei Dio? Sono io, Margaret.

La vittoria che negli ultimi anni ti ha sorpreso di più agli Oscar.

Quella di Bong Joon-ho per Parasite, di cui abbiamo parlato prima. E quella di Olivia Colman come miglior attrice per La favorita nel 2019, quando la favorita era Glenn Close per The Wife. La Close è un’attrice molto rispettata che non ha mai vinto l’Oscar, e quella stagione aveva vinto quasi tutto…

… aveva perso solo il BAFTA, che era andato a Olivia Colman…

… Glenn Close sembrava avere il vento in poppa, e la narrative della veterana mai premiata dall’Academy sembrava poterla portare alla vittoria.

Perché ha perso secondo te?

Quella come migliore attrice era l’unica candidatura all’Oscar per The Wife: non so quante persone abbiano visto il film, a parte gli addetti ai lavori. Molti miei amici non ne hanno mai sentito parlare. La favorita invece è stato un film di maggiore successo, candidato all’Oscar come miglior film.

Guardiamo al 2025: quali film saranno potenziali concorrenti per l’Oscar l’anno prossimo?

Blitz di Steve McQueen con Saoirse Ronan e Harris Dickinson, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, sembra avere buone chance. Poi Megalopolis di Francis Ford Coppola, ma non se ne sa molto: potrebbe essere un grande ritorno come un flop. E Dune – Parte due, che è appena uscito ed è il sequel di un film che ha vinto sei Oscar: le recensioni sono ottime, il pubblico sembra amare la seconda parte più della prima.

 



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