Disclaimer: In virtù della quantità industriale di colpi di scena e momenti memorabili offerti dal film, questa recensione NON contiene spoiler. Nemmeno per quanto riguarda le immagini a corredo, meglio di così!

Infinity War è stato per il Marvel Cinematic Universe quello che L’Impero Colpisce Ancora rappresentò per la saga di Guerre Stellari: lo zenit, la pietra miliare, l’episodio da ricordare. Portiamo buone notizie: Endgame è, sempre in prospettiva, più efficace de Il Ritorno dello Jedi e chiude magnificamente una folle scommessa produttiva durata oltre 10 anni. Non è il film che farà cambiare idea ai detrattori di questo tipo di cinema (per loro c’è sempre questo) ma per tutti gli altri è un’esperienza memorabile, adrenalinica e galvanizzante, tanto quanto Infinity War, anche se molto, molto diversa. Siccome un commento “critico” non avrebbe molto senso, preferisco sintetizzare in dieci punti cosa mi sono portato a casa dopo la visione.

Prima cosa da dire: se Infinity War era un film su Thanos, eccelso villain introdotto come meglio non si potrebbe (e che anche qui mostra spessore e carisma da vendere, ehi, dopo Darth Vader c’è lui), Endgame è IL film sugli Avengers. Quelli “veri”, storici, il nucleo pulsante, il team originale. Cap, IronMan, Thor, Hulk, Vedova Nera e Hawkeye dominano la scena, nonostante le tante “guest star” presenti, a cominciare da Ant-Man e Captain Marvel che si prendono il giusto spazio senza esagerare. Endgame dimostra che l’insistere sulla continuity, che per i detrattori faceva assomigliare i film dell’MCU più a episodi di una lunga serie tv che a opere fatte e finite, ha pagato. L’alchimia tra i personaggi è totale, assoluta, credibile. Una famiglia di amici, fratelli e sorelle, eroi alle prese con la battaglia della Vita e una missione impossibile.

Seconda cosa da dire: nonostante i 180 minuti, il film scorre così fluidamente che si arriva alla fine volendone ancora. I Russo alternano sapientemente momenti introspettivi, gag surreali, avventure intergalattiche e terrestri, battaglie e scontri uno contro uno e tutti contro tutti senza soluzione di continuità. La formula è la stessa dei precedenti film corali, ma proprio come in Infinity War, il passaggio da una storyline all’altra è assolutamente coerente e comprensibile, grazie anche ad un montaggio di ottima fattura. I valori produttivi e gli effetti speciali, come al solito, sono fuori scala. La prima ora è WTF, la seconda palpitante, l’ultima è incredibile.

Terza cosa da dire: rimpiangeremo questo cast. E’ vero, molti attori continueranno ad interpretare questi personaggi, ma date le scelte effettuate dagli sceneggiatori e la chiusura dell’arco narrativo di alcuni nomi “top” la loro assenza si farà sentire. Dopo due lustri assieme sarà difficile salutare alcuni protagonisti e sarà davvero interessante capire come (e dove) Marvel vorrà proseguire il suo viaggio nel prossimi anni.

Quarta cosa da dire: Endgame piacerebbe a Thanos perché molto equilibrato. Tutti i personaggi trovano il giusto spazio, alcune storyline si interrompono, altre nascono e potrebbero evolversi ma “nessuno viene lasciato indietro”. Il lavoro di cesello degli sceneggiatori è ottimo e conferma la capacità di Marvel Studios di tirare fuori il meglio di sé nei film corali. Per chi si fosse “preoccupato” dopo il suo recente arrivo nel team: Captain Marvel si inserisce perfettamente nel contesto e nella narrazione e non è l’unica presenza femminile rilevante che torna a farsi viva…

Quinta cosa da dire: la battaglia finale verrà ricordata a lungo come uno dei climax più spettacolari della storia della saga, dei cinecomics e non sfigura affatto di fronte a sequenze classiche come quelle del Fosso di Helm e dei Campi del Pelennor girate da Peter Jackson per la trilogia dell’Anello, o quelle di Hoth e Endor, di matrice Starwarsiana. Posso dirlo? Durante questa sequenza dovrebbe venir giù ogni cinema che proietta il film. ASSEMBLE!

Sesta cosa da dire: si ride parecchio. Alcune battute killer richiamano le gag del primo Avengers e, nonostante i drammatici presupposti, l’atmosfera che si respira in Endgame è diversa rispetto a Infinity War. In questo senso le tre ore permettono di approfondire ulteriormente il lato “umano” degli eroi, in particolare del Cap e IronMan, protagonisti tra i protagonisti. Rocket e Hulk sono le sorprese “leggere” che non ti aspetti, qualche personaggio viene completamente stravolto e qualche altro fa il suo ritorno per deliziarci con momenti “cult”. Endgame riesce anche a “spiegare” alcuni passaggi e dinamiche dei film precedenti, grazie ad un’opera di cesello e raccordo davvero efficace.

Settima cosa da dire: Si chiude qui. E’ vero, Kevin Feige ha affermato che “fase tre” sarà completata dal secondo Spider-Man in arrivo a luglio, ma…si chiude qui. Dopo Endgame, tutto cambierà. Sì.Chiude.Qui. Cala il sipario, si spengono le luci, l’ultimo chiuda la porta. La fine dell’arco narrativo di Cap e Ironman è, in una parola, perfetta.

Ottava cosa da dire: NON SPOILERATE! Davvero, se lo vedete a breve (le prime anteprime notturne per il pubblico si stanno tenendo mentre state leggendo queste righe) non fiondatevi sui social per raccontare tutto. E NON cercate in giro, perchè, anche stavolta, chi cerca tanto trova troppo (e non, non mi riferisco al recente leak di 5 minuti di sequenze tratte dal film). Su, godetevi il film con la mente sgombra.

Nona cosa da dire: è la prassi con i film del Marvel Cinematic Universe, ma anche stavolta guardarsi i lunghissimi titoli di cosa è necessario. E NON perchè ci sia una sequenza a metà o alla fine, questo possiamo anche svelarlo, ma perchè saranno la celebrazione di dieci anni di film, produzioni, idee, sogni e dei grandi attori che hanno prestato il volto a personaggi che prima d’ora avevamo visto solo sulle pagine dei fumetti.

Ultima cosa da dire: Endgame funziona molto bene come film stand alone (ma chi è che non ha visto Infinity War, oramai?), benissimo come “secondo tempo” di Infinity War (e ancora meglio come chiusura della pentalogia dedicata agli Avengers, volendoci inserire anche Civil War) ed è il miglior finale possibile per il Marvel Cinematic Universe. Certo, è un film completamente diverso rispetto a Infinity War, per certi versi perfettamente speculare. Ci sono alcune piccole sbavature, sequenze che si sarebbero potute tralasciare, alcuni personaggi avrebbero potuti essere gestiti meglio, ma sono inezie che non inficiano il risultato generale. Certo sarà difficile per Marvel, nonostante l’acquisizione di Fox e relativi personaggi, riuscire a bissare quanto fatto in questi ultimi dieci anni.

Che dire di più? Ogni dollaro incassato (e saranno davvero TANTI, Avatar…“hold my beer”) è assolutamente meritato, per la qualità del prodotto finale e per il coraggio produttivo dimostrato. E’ stata una cavalcata lunga ed esaltante ma, come direbbe Tony Stark, “la fine è parte del viaggio”. Buona visione quindi, anzi…EXCELSIOR!



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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