Una semplice pubblicazione come Fumetti e Potere, saggio scritto da Andrea Silvestri e pubblicato da NPE Editore, può rappresentare, in qualche modo, un riconoscimento della progressiva maturazione di un medium, del suo pubblico, degli editori che vi investono?

Io penso di sì. Fino a pochi decenni fa, agli inizi degli anni ’00, un volume di questo tipo e con le medesime intenzioni avrebbe assunto forme e contenuti profondamente diversi. Dirò di più: la stessa NPE – della quale ho il ricordo di un piccolo stand in una delle edizioni del Comicon tra le mura di Castel Sant’Elmo, a Napoli – non potrebbe presentare il catalogo che, oggi, propone.

Andrea Silvestri prende le mosse da un assunto fondamentale: in quanto mezzo d’espressione, un’opera a fumetti si costruisce e si colloca in un dato tempo e in un determinato spazio geografico. Decontestualizzarla, non tenendo conto di quegli aspetti sociali, culturali, economici, storici, ecc. che hanno influenzato gli autori, significa neutralizzare parte dell’opera o – quantomeno – non prenderne in considerazione un livello di lettura più o meno evidente.

L’autore però decide di fare un ulteriore passo, collegando direttamente la produzione fumettistica con il contesto geopolitico in cui essa si sviluppa e colloca. Lo fa con un vero e proprio “giro del mondo”, in un’analisi che approfondisce soprattutto la produzione che possiamo quotidianamente e facilmente reperire sui nostri scaffali: troviamo, quindi, disanime approfondite della produzione nostrana, dei comics statunitensi, delle bande dessiné francofone, dei manga nipponici e, con uno sguardo più fugace, una rapida panoramica di altri mercati internazionali che stanno cominciando ad arrivare anche da noi.

Il risultato è un caleidoscopio di riflessioni che presenta, anche attraverso un’ampia bibliografia, una serie di relazioni, di strumenti, di contestualizzazioni che – oltre al piacere storiografico – possono essere prontamente trasformati negli strumenti per avvicinarci ad altre opere e riuscire a comprenderne e, soprattutto, apprezzarne la qualità.

Si potrebbe obiettare che, soprattutto per quanto concerne gli USA e l’Italia, Silvestri non conceda ampio spazio al fumetto “non mainstream”: è una scelta determinata, secondo me, dalla necessità di dover fissare dei limiti all’analisi e, anche, dal non poter esaurire il discorso in un’unica occasione (e da un solo punto di vista).

D’altro canto è evidente come, anche in tempi recenti, vi sia una ricerca della figura dell’eroe pari a quella del mostro, del capro espiatorio o dell’uomo forte. Questa tendenza non è sfuggita all’autore di Fumetti e potere e, in parte, potrebbe averne determinato il metodo di lavoro.

Una lettura per specialisti? No, ma certamente si tratta di un volume che può essere occasione di spunti di riflessione e di suggerimenti di lettura – sia fumettistica che di saggistica e narrativa. Ottimo per stuzzicare la lettura in questa strana estate e cominciare a notare come certi meccanismi, apparentemente slegati dal nostro quotidiano, siano costantemente in azione.



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Dario Oropallo

Ho cominciato a leggere da bambino e, da allora, non ho mai smesso.

Anzi, sono diventato un appassionato anche di fumetti, videogiochi e cinema: tra i miei autori preferiti citerei M. Foucault, I. Calvino, S. Spielberg, T. Browning, Gipi, G. Delisle, M. Fior e S. Zizek.

Vivo a Napoli, studio filosofia e adoro scrivere. Inseguo il mio sogno: scrivere.

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