Normalmente qui a Players evitiamo accuratamente di parlare di serie tv o animate prima che queste siano terminate (anzi, molto spesso arriviamo rispetto alla fine con ritardi abissali, ma non abbiamo mai avuto sulle spalle la scimmia delle views o degli inserzionisti, per fortuna). Talvolta però ci si rende conto di assistere ad un evento storico nel momento esatto in cui questo si verifica e allora sì, bisogna osare.

Mentre scrivo queste righe sono “uscite” solo cinque delle ventiquattro puntate della prima (e unica?) stagione di Carole & Tuesday, ma sono già sufficienti per affermare che Shin’ichirō Watanabe ha firmato un altro capolavoro, l’ennesimo da aggiungere ad una lista che conta, tra gli altri, Cowboy Bebop, Samurai Champloo e quel Sakamichi no Apollon che più di ogni altro si avvicina per temi e atmosfere a Carole & Tuesday.

La storia di Carole & Tuesday inizia su Marte, da oltre 50 anni colonizzata dagli uomini e terraformata. L’intelligenza artificiale ha oramai occupato ogni spazio nella società e azzerato ogni velleità creativa e le persone si limitano a consumare passivamente quello che il mercato propone loro. Nella megalopoli Alba City, il più grande insediamento umano del pianeta, vive l’orfana Carol, che non riesce mai a tenere un lavoro a causa del suo carattere schietto e sincero e tira a campare, cercando di sfondare come cantante. Il caso la fa imbattere in Tuesday, coetanea ma di diversa estrazione sociale: è nata da una ricca famiglia che vive in una grande villa in provincia, ma è scappata di casa perchè la madre, politica in carriera, non comprende nè approva la sua aspirazione di diventare una musicista. L’incontro è fatale: le due ragazze decidono di “completarsi” e provare a fare musica assieme…

Il Giappone animato può contare su una lunga serie di anime musicali di successo, basti pensare al già citato Sakamichi no Apollon o al clamoroso successo ottenuto qualche anno fa dalla serie Sound! Euphonium, tratta da una serie di romanzi giapponesi di Ayano Takeda, che narra le vicende del club di musica del liceo Kitauji. Carole & Tuesday fa un ulteriore passo avanti, non limitandosi a descrivere la relazione tra le protagoniste ed i loro tentativi di sfondare in un mercato a encefalogramma piatto, ma descrive con dovizia di particolari, ironia, leggerezza e una straordinaria verosimiglianza i retroscena e la varia e bizzarra umanità che popola il settore delle sette note.

Tra manager falliti in cerca di riscatto, DJ miliardari e superficiali, Idol bellissime e senza scrupoli che cercano la via più semplice per sfondare e otaku timidi e dal buon cuore, Shin’ichirō Watanabe torna a raccontare in modo schietto e diretto l’Umanità, che resta sempre identica e meravigliosamente diversa anche sul pianeta rosso. Come in Cowboy Bebop i protagonisti sono underdog e amabili perdenti, ma hanno un sogno e non vogliono rassegnarsi a perderlo: tenacia e abnegazione (forse) pagheranno, alcuni trionferanno e altri dovranno riprovarci, ma non c’è sconfitta nel cuore di chi osa, sembra dirci il regista e sceneggiatore, tornato ai massimi livelli dopo l’interessante ma imperfetto Zankyō no terror.

Studio Bones, con Carole & Tuesday, conferma di essere uno dei migliori studi animati giapponesi: un percorso iniziato molti anni fa (è stato fondato da tre membri dello staff Sunrise, il produttore Masahiko Minami ed i character designer Hiroshi Osaka e Toshihiro Kawamoto nell’oramai lontano 1998) e che è continuato nel corso del tempo inanellando un successo dopo l’altro (la doppia serie di Full Metal Alchemist, My Hero Academia, Bungou Stray Dogs, Mob Psycho 100…). Animazioni, chara e fondali sono di altissima qualità e conferiscono la giusta personalità all’opera che non ha paura di confrontarsi con l’attualità “terrestre”, utilizzando talvolta gag e riferimenti immediati (nella casa del Dj Miliardario c’è il Bansky “triturato”, ogni episodio ha il titolo di una canzone di grande successo), altre volte facendo parlare direttamente i personaggi dei loro sogni, aspirazioni e rimpianti (bellissime le sequenze in cui le due ragazze fanno l’elenco delle cose che amano di più, come faceva Woody Allen in Manhattan o il dialogo tra il manager fallito e in cerca di riscatto e la sua ex-moglie che lo ha lasciato per un’altra donna).

Last but not least, la musica: le canzoni della serie sono bellissime, interpretate magnificamente da giovani cantanti professioniste e tutto l’anime è permeato da un amore grande e sincero verso la Musica ed il processo creativo sotteso alla sua nascita. Carole & Tuesday ci accompagnerà fino all’autunno: anche se è iniziata da poco ha tutte le carte in regola per diventare un classico senza tempo. Care Carol & Tuesday, vi conosco da poco, ma vi voglio già bene e faccio il tifo per voi.

Carole & Tuesday è trasmessa a partire dal 10 aprile 2019 dalla rete televisiva giapponese Fuji Television e sarà distribuita nel resto del mondo da Netflix in streaming.



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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