La liceale Chiyo Sakura è da tempo innamorata del compagno Umetaro Nozaki. Un giorno, finalmente, decide di dichiararsi. Il ragazzo però, autore di manga, fraintende la ragazza e si limita a firmarle un autografo, offrendole contestualmente un posto da assistente…che lei accetta.

Inizia con una fatale incomprensione la serie anime più divertente degli ultimi anni che Netflix, che sta puntando fortissimo sull’animazione, sia come produttore che come distributore, finalmente porta anche in Italia, con sei anni di ritardo rispetto alla release originale. Noi ai tempi la promuovemmo come uno degli anime migliori del 2014, e il giudizio non è cambiato. Gekkan Shoujo Nozaki-kun, oltre a far ridere, è una eccelsa e intelligente parodia dello shoujo, genere che qui viene raccontato con un “dietro le quinte” assurdo, demenziale e strampalato, esaltato dalla splendida caratterizzazione dei personaggi e da una regia sempre attenta a valorizzare e scegliere i tempi comici più efficaci.

Nozaki, abilissimo con penne e matite, è (apparentemente) anaffettivo e un po’ stupido, completamente concentrato sul suo lavoro e tutto quello che gli capita, la vita e i comportamenti delle persone che gli gravitano attorno, sono esclusivamente funzionali alla creazione delle sue opere. Questo atteggiamento lo rende protagonista di una serie di gag e trovate totalmente fuori di testa, da cui lui però riesce sempre ad emergere con una certa abilità e nonchalance. A fare da contraltare al protagonista c’è Sakura, uno dei personaggi femminili animati più amabili degli ultimi anni, romantica e dolce, ma anche particolarmente tenace nel perseguire il suo obiettivo sentimentale.

I personaggi di contorno, se possibile, sono ancora più empatici della coppia protagonista: Mikoshiba, il “bello” della scuola, timidissimo, che viene assunto a modello dal protagonista per delineare il carattere dell’eroina del suo manga; Seo, ragazza dalla voce incantevole ma rude, spigolosa e capace di incutere terrore nei maschi della scuola, Hori, il responsabile del gruppo di teatro, caratterizzato da alcune manie insospettabili e Kashima, una ragazza un po’ superficiale e tonta, che tutti scambiano per maschio. La loro caratterizzazione è assolutamente perfetta e permette di vivere, nonostante la demenzialità di fondo che accompagna ogni puntata, anche momenti più maturi e introspettivi.

Se a questo aggiungiamo una fantastica opening, una realizzazione tecnica di tutto rispetto, l’assenza di fanservice, la bellezza dei dialoghi, la totale assenza di tempi morti, dovuta ad un ritmo incalzante e serrato e l’allegria che pervade ogni episodio, beh, Gekkan Shoujo Nozaki-kun diventa davvero una visione imperdibile, capace di portare un sorriso e un raggio di luce in queste giornate, come dire, non particolarmente allegre.



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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