Loki in quanto dio dell’inganno ha mille volti, lo sanno bene i lettori Marvel, ma negli ultimi tempi la sua maschera più famosa è quella di Tom Hiddleston, l’attore che ne veste i panni nel Marvel Cinematic Universe e che presto sarà protagonista dell’omonima serie in esclusiva su Disney+ a partire dal 9 giugno.
Proprio in concomitanza con l’esordio della serie, Panini ha pubblicato un volumetto antologico (come già fatto in precedenza per WandaVision e The Falcon & the Winter Soldier) in cui sono raccolte una manciata di storie fondamentali del personaggio. Un volume ideale sia per recuperare tasselli importanti che mancano nella collezione, sia per un nuovo lettore che volesse avvicinarsi al personaggio.
Marvel-verse: Loki si apre con una doppia storia risalente al 1999 in cui Loki è illustre ospite della testata di Spider-Man allora scritta da J. M. Straczynski. L’insolita coppia deve vedersela con Morwen, maga del caos liberata inavvertitamente sulla Terra e incarnatasi nel corpo di una ragazza che essere per qualche motivo molto cara al dio dell’inganna.
Si tratta di un inizio col botto per il volumetto, non solo per i disegni di un John Romita Jr. qui davvero in stato di grazia, ma anche perchè gli eventi raccontati porteranno Loki a sentirsi in debito verso l’amichevole arrampicamuri di quartiere, al punto da garantirgli un favore da riscuotere in qualunque momento: una sottotrama rimasta dormiente per anni, prima di trovare una sagace risoluzione.
Quello delle prime storie dell’albo è un Loki piuttosto diverso dal personaggio che incontriamo in seguito: di sicuro ingannevole, ma in un certo qual modo anche riflessivo e posato, come si conviene a dio dalla vita eterna. Poco dopo quell’apparizione, tuttavia, Loki troverà la morte, in un estremo sacrificio per salvare Asgard e ritornerà in vita sotto nel corpo di un adolescente.
È così che lo ritroviamo nella successiva storia scritta da Rob Rodi e graziata dai delicati disegni di Pasqual Ferry. Qui il giovanissimo dio dell’inganno arriva a evocare una creatura arcaica solo per domandargli cosa pensino della sua nuova incarnazione gli altri abitanti di Asgard, dando spunto a un racconto introverso e riflessivo, molto utile per affacciarsi sulla nuova psicologia del personaggio, più impulsiva, ma non meno subdola.
Questa incarnazione di Loki sarà poi protagonista di un ciclo di storie scritte da Al Ewing in cui Loki diventa Agente di Asgard, una sorta di 007 al servizio segreto di sua divinità Odino: ma questo ne parliamo un’altra volta, magari anche abbastanza presto.
Le ultime due storie, invece, ci riportano nel passato del personaggio. La prima, scritta da Stan Lee e disegnata dal maestro John Buscema, è ripresa da Silver Surfer 4 del 1968, in cui Loki prova a confondere l’argenteo surfista dello spazio nel tentativo di scagliarlo contro Thor, sfoderando il suo lato più esplicitamente malvagio e caotico, sottolineato dalle espressioni quasi deformate dalla rabbia tratteggiate dal disegnatore italo-americano. L’ultima invece, è un breve riassunto di un altro celebre attacco portato da Loki nei confronti di Thor, che ebbe come conseguenza accidentale la formazione degli Avengers: un episodio già noto, ma che è sempre un piacere vedere raccontato dalle spigolose matite di Walt Simonson.
Chissà quali tra queste diverse facce indosserà Loki tra qualche giorno nella serie tv. Se la spillatta sulla giacca di Tom Hiddleston che si intravede durante il trailer non ci inganna, però, quasi sicuramente vedremo un Loki alla prese con la campagna presidenziale, come nella spassosa mini-serie di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa.
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