La superiorità italiana negli sport non è certo una scoperta di questi ultimi giorni. L’abbondanza di trofei internazionali e medaglie d’oro nelle discipline più disparate infatti non potrebbe sembrare più naturale a chi, da decenni è abituato a veder dominare un idraulico italiano di mezza età e dal fisico rotondo in ogni ambito, dai kart al tennis passando per le Olimpiadi e il calcio. 

Nei panni di mascotte Nintendo, Mario non solo si deve tenere allenato in vista dei platform di cui è ciclicamente protagonista, ma è anche contrattualmente obbligato a prendere parte a tutti i titoli sportivi realizzati da Nintendo. Di recente l’avevamo visto prima sfoderare eleganti volée sottorete in Mario Tennis Aces e poi anticipare di un anno le Olimpiadi di Tokyo insieme a Sonic: a questo punto i tempi sembravano propizi per il gioco forse più atteso dalla fanbase di Switch, ovvero il nono capitolo di Mario Kart; invece come sempre succede Nintendo segue strade imponderabili (non è vero, MK8 Deluxe vende ancora a cassettate, il motivo è tutto qui) e ha sorpreso tutti riportando il baffuto idraulico sul green.

Mario Golf Super Rush è in qualche modo successore, o forse sarebbe meglio dire pronipote, di NES Open Tournament Golf uscito nel 1991, il cui cuore pulsante batte ancora oggi: per quanto ammodernate e approfondite, le meccaniche di fondo sono ancora quelle, radici di una tradizione che Nintendo non dimentica, semmai arricchisce. Se in NES Open Tournament Golf si poteva solo vestire i panni di Mario per sfidare Luigi al meglio delle cinque buche, Mario Golf Super Rush intende invece fare della varietà di modalità il suo punto di forza. 

Il punto di partenza è la Modalità Avventura, lo story mode che catapulta il Mii del giocatore nel pieno di una febbre da golf esplosa Regno dei Funghi. Al fianco di un nugolo di Toad iperattivi, ci si ritrova ben presto ad alternarsi tra lezioni e sfide in scenari spesso al limite della praticabilità, a causa delle condizioni meteo estreme che spazzano il Regno, per finire non di rado al cospetto di qualche boss. Benché concepita evidentemente come modalità di ambientamento, utile per imparare i colpi e far salire di livello il proprio Mii utilizzabile poi nelle altre sezioni del gioco, la Modalità Avventura rappresenta più di un gustoso antipasto e finisce per portarsi via in un lampo la decina d’ore necessarie per finirla, anche grazie a un paio di svolte abbastanza inattese.

Considerando anche il titolo di questo nuovo capitolo, il fulcro di Mario Golf Super Rush è invece rappresentato da Speed Golf, modalità in cui la precisione deve essere necessariamente abbinata alla frenesia. Scagliare la pallina verso la buca, infatti, è solo l’inizio delle ostilità: da quel momento in poi, vale tutto pur di arrivare prima degli altri. Correre fino ad esaurire la stamina, scagliare lontano la pallina avversaria o far ruzzolare un vicino opponente sono solo alcune delle opzioni a cui si può ricorrere quando la barra non è ancora abbastanza carica da consentire il ricorso al super colpo del proprio personaggio. Battle Golf invece è una versione ancora più estrema di questo concetto: quattro partecipanti, 9 buche, vince chi arriva per primo a tre (mentre quelle già completate, scompaiono). 

Non per colpa di alcuni difettucci (comunque presenti, tipo l’IA non regolabile), ma quanto piuttosto per la loro natura di attività mordi e fuggi, al confine col party game, Speed Golf e Battle Golf non riescono però da sole a sorreggere Mario Golf Super Rush. Fortunatamente, sotto la classica sperimentazione di Nintendo, che può essere più o meno efficace, più o meno apprezzabile, ma è senza dubbio il motore della sua unicità, si trovano pur sempre quelle meccaniche levigate e rifinite in oltre trent’anni di revisioni.

Di fondo, però, un Mario Golf (ma anche un Mario Tennis o un Mario Kart) non ha bisogno di essere sorretto da modalità complementari: quelle, di solito, sono aggiunte costruite intorno a una specifica caratteristica eletta a peculiarità del titolo. Sono piuttosto extra, pur sempre apprezzabili, che puntano ad essere un’alternativa quanto meno nelle prime fasi all’infinità di partite che verranno avviate negli anni nella classica modalità Sfida. Perché al netto di tutte le modalità, la cartina tornasole di uno sportivo è sempre la maxi sfida di gruppo, online o in locale, e se Mario Tennis Aces era di fatto un picchiaduro mascherato, Mario Golf Super Rush è invece un misuratore di sangue freddo e nervi saldi in cui le palline che rotolano sull’erba non sono necessariamente le più importanti. 



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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