Un dettaglio della cover de La piena, volume uno della saga di Blackwater

Ho sempre sognato di avere una rubrica tutta mia per farci quello che mi pare. Un po’ come Bender sulla Luna che minaccia di crearsi il proprio luna park con blackjack e squillo di lusso. Ecco, questa prima edizione di inizio 2023 della selezione mensile di letture è la mia versione del luna park di Bender, senza blackjack né squillo di lusso. Due mesi insieme, libri e fumetti insieme, cani e gatti che vivono insieme (ok, questa forse l’ho già usata): potreste pensare dipenda tutto da una banale ritardo nella consegna, ma non lo direi troppo ad alta voce, Bender è un tipo irascibile.

libri fumetti febbraio 2023


Blackwater – La piena

La copertina dell'edizione italiana di Blackwater - La Piena
Il caso editoriale di inizio 2023 è senza dubbio la pubblicazione della saga di Blackwater da parte di Neri Pozza. Con ogni probabilità avete già visto le luccicanti copertine della saga nel Booktok o nel feed di qualche altro social, ma qualora abbiate passato queste settimane nel luna park sulla luna di Bender può essere utile un riepilogo. Michael McDowell è morto nel 1999 senza che la fama lo avesse mai davvero abbracciato, nonostante dalla sua penna fossero emerse le sceneggiature di due enormi successi come The Nightmare Before Christmas e Beetlejuice. Amico di Tim Burton, ovviamente, ma anche di Stephen King, con diverse influenze reciproche, McDowell aveva concepito il suo Blackwater come una saga in sei volumi, ma in USA è stata pubblicata per lo più in formato omnibus, con un successo modesto. Nel 2022 però Blackwater è stato ristampato in Francia secondo la serializzazione concepita originariamente e, complici le tendenze attuali in cui le storie (intese come trame, intrecci) la fanno da padrone, si è rivelato un enorme successo postumo. A metà gennaio Neri Pozza ha iniziato la pubblicazione anche in Italia, seguendo la divisione in sei capitoli, propositi in libreria ogni due settimane. Dopo aver letto La piena, incipit della saga, è facile coglierne i motivi del successo. Intanto, McDowell scrive bene, utilizza uno stile semplice e che scorre fluido come il fiume Perdido, pur non nascondendo una certa fascinazione per la letteratura di inizi ‘900 (periodo in cui è ambientata la saga), il tutto ottimamente reso in italiano dalla traduzione di Elena Cantoni. Il racconto mescola al suo interno una saga familiare nell’Alabama del 1921, con gli ovvi e conseguenti temi razziali annessi, una sottotrama tra horror e sovrannaturale che in questo primo volume mostra solo i primi intriganti segnali, e una certa attenzione femminista non banale per un libro scritto nel 1983. Le 250 pagine del primo volume si divorano: ci si immerge nella lettura travolti dalla piena del fiume Perdido e se ne esce ancora grondanti di voglia di leggere gli sviluppi, a tratti funesti e a tratti modernizzanti, che la comparsa di una misteriosa signorina (letteralmente arrivata con la piena) ha rovesciato sulla tranquilla e bigotta cittadina di Perdido. Un po’ romanzo sentimentale storico, un po’ Twin Peaks e True Detective ante litteram per le atmosfere suggestive e minacciose, Blackwater – La piena è un esempio perfetto di libro da ancora una pagina e poi chiudo. Va segnalato però anche l’ottimo lavoro compiuto da Neri Pozza per spingere una saga in cui evidentemente crede molto e che per questo ha confezionato con rigore e criterio. I sei volumi sono graziati da copertine ricercatissime, con inserti metallizzati che spiccano, tutte disegnate intorno a un tema comune e riconoscibile a colpo d’occhio; inoltre i libri sono pubblicati in formato tascabile che sta davvero nel retro dei jeans, sotto il marchio TEA, a un prezzo ultra accessibile (9.90 €) e pubblicati ogni quindici giorni per soddisfare la smania di binge reading. Un’operazione quasi perfetta.

Link Amazon.


Baby Blue

La cover di Baby Blue

Come ve la passate in questo periodo? Intendo dire, siete felici? O forse sarebbe meglio dire, avete momenti di felicità? Io non tanto e in questi frangenti sembra sempre che le persone intorno a te siano tutte felici, che abbiano tutte delle vite perfette. Vero, vero, i social non aiutano in questo senso, razionalmente lo sappiamo che quello che filtra su Instagram sono solo coreografie studiate apposte per trasmettere un’apparenza sintetica di felicità, eppure da questo lato dello schermo la sensazione è che la felicità ai trovi davvero là fuori e mai qui dentro. La faccio breve, prima che che chiamiate un centro di sostegno psicologico: questa non tanto breve intro serviva a farvi capire quanto mi sia arrivato forte come un pugno Baby Blue della svedese Bim Eriksson. Per Betty, la sua protagonista, quella che viviamo in molti non è un’impressione, ma la gelida realtà: intorno a lei sono davvero tutti felici. Per legge. Nel mondo di Betty, essere felici è illegale. Quando ti beccano le psicoguardie tutte uguali e omologate, come succede a Betty, finisci in un centro di riabilitazione dove ti iniettano il siero della felicità per tornare a una condizione socialmente accettabile. Qualcuno ci ha letto un dialogo con Maus, a me invece è venuto in mente Private Eye per l’uso delle maschere, lo stile grafico poi rimanda a un gusto piacevolmente indie fatto di proporzioni sballate ed espressioni deformate che ricorda Miguel Vila: la verità è che Bim Eriksson ha uno stile che è dannatamente tutto suo, immediatamente riconoscibile e piacevolissimo da osservare con le sue linee tenui che lasciano esplodere e dilagare il bianco abbacinante della pagina. La sensazione di piacevole disagio smossa dai disegni è amplificata dalla scrittura che catapulta in un mondo ovviamente spaventoso in quanto distopico, ma terrificante in quanto plausibile nella sua allegoria spietata e disincantata dell’oggi. L’epopea di Betty è una ricerca della cura dell’emotività tossica, contro la felicità a tutti i costi, ma anche contro quel maledetto vizio che abbiamo un po’ tutti di tenerci le cose dentro a macerare e di delegittimare emozioni come la tristezza o il disgusto che in teoria dovrebbero avere medesima dignità e legittimità della tanto agognata felicità. 
Una nota a parte merita il volume inteso come l’oggetto fisico: l’edizione di ADD Editore è semplicemente splendida, dagli inserti metallici nella copertina fino alla carta utilizzata, del bianco perfetto per valorizzare le linee di Bim Eriksson. L’editore torinese negli ultimi mesi non solo si è rifatto il look, ma ha sfornato una lunga serie di libri molto interessanti (impazzisco per Asia, la collana dedicata alla letteratura orientale caratterizzata da copertine semplicemente pazzesche) e le sue escursioni nel territorio del fumetto ne confermano la lungimiranza. 

Link Amazon.


Worst case scenario

La copertina di Worst Case Scenario

Gli ultimi anni ce l’hanno dimostrato: andrà tutto bene, nulla può andare storto. Però, metti che, ragionando sempre per ipotesi, con un slancio di fantasia un domani qualcosa possa per sbaglio andare nel verso sbagliato, non sarebbe comodo avere sotto mano una guida per gestire queste brutte, seppur remote, evenienze? Worst case scenario – Manuale di sopravvivenza per situazioni estreme, scritto da Joshua Piven e David Borgenicht serve proprio a questo e si inserisce perfettamente nel brillante catalogo di letteratura eccentrica proposta da Blackie Edizioni. La coppia di autori prende il concetto di sicurezza parecchio sul serio, si dedica a manuali di sopravvivenza da diversi anni e si è circondata da uno stuolo di esperti di sopravvivenza nei campi più disparati. Il principio di partenza è: niente panico e mantenere la calma. Oltre a celebrare il caro monsieur Lapalisse, però, Piven e Borgenicht dispensano un sacco di consigli utili per uscire più o meno indenni anche da situazioni che potrebbero verificarsi persino nel mondo idilliaco in cui viviamo, tipo un principio di congelamento, una porta bloccata o un malfunzionamento del GPS. Ma nel caso in cui Murray (non il tennista, quello della legge) avesse ragione, perché limitarsi con le precauzioni? Il nostro duo in cabina di scrittura dunque è pronto a prepararci ad ogni situazione. Cosa può riservarvi il domani? Un tuffo in un cassonetto da un grattacielo? Siete coperti. Sabbie mobili? Tutto a posto. Attacco di uno squalo? Come bere un bicchier d’acqua. Combattimento con una spada? Vittoria assicurata. Tranquilli, se vi sta salendo un po’ d’ansia è normale (ancora non ero arrivato al fallout nucleare…), per questo i paragrafi più seri sono intervallati da parentesi più facete, come quella che vi consente di distinguere un clown affabile da un clown malintenzionato. Soffrite di coulrofobia? Ok, basta saltare a piè pari quella manciata di pagine e concentrarsi su come riconoscere le fake news. Visto, è un’ottimo regalo anche per genitori e nonni. 

Link Amazon.


Alcuni bambini

La copertina di Alcuni bambini

Dopo Sincere amicizie, 21Lettere continua la pubblicazione delle vignette di Jean-Jaques Sempé con Alcuni bambini. Ciò che non smette di sorprendere del compianto illustratore francese è la deliziosa capacità di sintesi, l’abilità con cui è in grado di raccontare un mondo con una manciata di linee: un bambino che protende la mano verso il carretto dei gelati sotto lo sguardo fintamente distratto della madre; una fila di bambine che corrono verso le onde firmandosi sul bagnasciuga tutte all’unisono, facendo finire la sola istruttrice in acqua; la festa scatenata di un gruppo di ragazzini sul tetto di un palazzo bersagliato dalla pioggia, mentre dalle finestre si scorgono le vite asciutte, ma imbronciate degli adulti. Le parole sono ancora meno delle linee di disegno. Eppure in un’ottantina di pagine si passa attraverso tutto l’arco delle emozioni, dal riso alla malinconia e ritorno. 

Link Amazon.


I tre

Copertina de I Tre

66thand2nd si è rifatta il look! Anche se non conoscete la casa editrice romana, entrando in una libreria negli ultimi anni vi sarete di sicuro imbattuti nelle sue pubblicazioni caratterizzate da copertine quasi bianche, di un tranquillizzante tono panna, decorate da una linea grafica semplice e chiara, sintetizzata nelle illustrazioni di Scarabottolo che catturano l’occhio. A gennaio 2023 66thand2nd ha deciso di cambiare e affidare la direzione artistica allo studio milanese paper Paper, con l’intenzione di riflettere un ampliamento di orizzonti, generi e tematiche, per proporsi a una platea più ampia di lettori. Ovviamente ogni cambiamento porta con sé un rischio, ma a giudicare dalle nuove cover presentate in queste settimane, non una perdita di identità: la collana Vite inattese continua la tradizione delle illustrazioni (di cui alcune realizzate ancora da Scarabottolo, a sottolineare la continuità col passato), mentre Attese si apre alle cover fotografiche. La novità più grossa è il colore, quasi esplosivo nella sua irruzione in copertina. Tra i titoli pubblicati sotto questa nuova linea grafica, noi abbiamo scelto di segnalare I tre per due motivi: il primo è ovviamente la copertina, che con le sue ombre, quella singola pallina e il richiamo ai rossi della terra battuta è un’espressione molto efficace della direzione intrapresa; il secondo è rappresentato dalle parole con cui Sandro Modeo racconta l’eccezionalità della convivenza di Federer, Nadal e Djokovic nella stessa epoca tennistica. Un’anomalia imprevedibile, tre giganti della disciplina che coesistono per oltre un decennio, incapaci di tramontare, condannando una manciata di generazioni di tennisti al ruolo di stupefatti comprimari. Per linea editoriale, di rado lo sport appare sulle nostre pagine, ma quando ciò accade è spesso merito di 66thand2nd .

Link Amazon


A casa prima del buio – L’integrale

La cove del volume che raccoglie integralmente A casa prima del buio raffigura lo scheletro di un direttore d'orchestra su sfondo rosso e nero

Abbiamo iniziato a parlavi di A casa prima del buio addirittura nel lontano 2017. All’epoca Editoriale Aurea aveva appena raccolto in volume i primi episodi della saga scritta da Francesco Moriconi e disegnata da Emiliano Albano, apparsi in origine su Lanciostory. Già da quelle prime 192 pagine avvolte in un chiaroscuro morale di difficile decifrazione noi ci siamo innamorati di Kristof Von Hofmann, il più geniale e talentuoso direttore d’orchestra di cui il mondo post-bellico non ha mai sentito parlare. Se vi state chiedendo come sia possibile che non conosciate uno dei più influenti e chiacchierati musicisti del ‘900, la risposta più facile che posso darvi è la damnatio memoriae che da sempre tocca agli sconfitti, mentre quella più estesa è stata raccontata da Moriconi e Albano per lunghi anni, serializzata e ora finalmente raccolta in un bellissimo e prestigioso volume cartonato autoprodotto dagli stessi autori e da pochissimo- dopo una lunga attesa – disponibile su Amazon (quindi acquistandolo aiutereste in modo diretto che ha creato la storia). I motivi per cui A casa prima del buio sia un fumetto imperdibile, di cui purtroppo si è parlato troppo, troppo poco nel mondo del fumetto italiano su portali e social, li abbiamo elencati a lungo nelle tre dettagliate recensioni che gli abbiamo dedicato nel tempo (le trovate qui, qui e qui), ma vale la pena farne un riassunto. Lo sviluppo narrativo orchestrato da Moriconi è un meccanismo narrativo che gioca a dadi con la Storia e la percezione del lettore, nascondendo la Verità in bella vista, per poi svelarla ribaltando più volte il senso di quanto letto, mentre i disegni di Albano evolvono insieme all’incedere della storia, in un trionfo del chiaroscuro che avvolge in un simbolismo perfetto l’ombreggiatura delle vicende in cui Kristof Von Hofmann e la Germania nazista sono immersi. Meritano una menzione anche l’accuratissima ricostruzione storica e l’abbondante apparato redazionale che accompagna il volume, dalle numerose note che contestualizzano gli avvenimenti agli ottimi articoli a corredo (spettacolare quello dedicato alla vita di Von Hofmann firmato da Alessandro Bilotta), senza dimenticare le numerose fotografie d’epoca. A casa prima del buio è una lettura che risuonerà nella mente del lettore per anni e anni.

Link Amazon.


Come petali nel vento

La copertina di Come petali nel vento

Da queste parti abbiamo sempre un occhio attento per la letteratura giapponese (merito di Elisa, va detto). Anche in casa Garzanti però sono molto attenti su questo fronte. A gennaio infatti è arrivato in libraria Come petali nel vento di Hika Harada, caso editoriale e libro più venduto in Giappone nel 2022. I petali del titolo rappresentano il nostro destino, in balia di continue correnti in cui un semplice flusso può cambiarne la sorte. Miha e Miho sono sorelle. Da bambine, la notte di capodanno, ricevono la loro prima mancetta e un avvertimento: «Il modo in cui spenderete i soldi può decidere la vostra vita». Più che un consiglio, è una premonizione. Una li spende subito, l’altra li mette da parte per potersi permettere un borsellino. Questo episodio risuonerà nelle loro vite qualche anno dopo, quando la richiesta di un marito di abbandonare il lavoro metterà di colpo in discussione l’indipendenza economica di una delle due sorelle. Quale delle due? Niente spoiler. Comunque ne riparliamo tra un po’, con un approfondimento della specialista della casa. 

Link Amazon


Amazing Fantasy 1000

La cover celebrativa di Amazing Fantasy 1000 con Spider-man che si staglia tra i grattacieli di New York
In casa Marvel ci tengono parecchio ai conti e agli anniversari. Nel 2022 si è celebrato il 60° anniversario della nascita di Spider-Man, apparso per la prima volta su Amazing Fantasy #15, e la Casa delle Idee tra le diverse celebrazioni ha pubblicato anche questo albo commemorativo, Amazing Fantasy #1000: francamente non so se sommando tutti gli albi delle diverse collane dedicate a Spidey a partire da quel Amazing Fantasy #15 si arrivi davvero al numero mille, ma facciamo che ci fidiamo e vai a sapere. Ad ogni modo. AF #1000 è stata l’occasione per raccogliere una manciata di storie brevi scritte e disegnate da grossi nomi del fumetto, più o meno collegati alla lunghissima storia editoriale del ragnetto. Quel che colpisce di più è la traiettoria completamente differente che caratterizza le diverse storie. Dan Slott, lo scrittore con più storie di Spider-Man all’attivo e autore di alcuni cicli piuttosto controversi, ha immaginato uno Spidey ormai anziano, che non può più fare affidamento su riflessi impeccabili, ma ancora visceralmente amato da New York come migliore manifestazione del suo lato più buono e umano. Hickman invece, uno scrittore che di rado è passato dalle parti di Spider-Man, si avventura nello Spiderverse (storia lunga, colpa di Slott per altro: per farla breve, là fuori nel multiverso ci sono un sacco di diversi Spider-Man) per andare alla ricerca dell’essenza più pura dell’arrampicamuri, per altro riuscendoci alla grande. C’erano pochi dubbi, Hickman è senza dubbio uno degli sceneggiatori con più manico in circolazione nel giro dei supereroi USA. Piuttosto strani invece i racconti di Armando Iannucci, sceneggiatore di VEEP, e Rainbow Rowell: il primo immerge Spidey in una storia che vuole farsi beffe del complottismo dilagante e dei giornali USA, sempre pronti a fare da megafono alle teorie più sgangherate, mentre il secondo confeziona un grazioso interludio sulle qualità fotografiche di Peter Parker, immerso in una New York riscaldata da un’estate torrida e colori caldi. Chiude il volumetto la storia in cui Neil Gaiman racconta il suo rapporto con Spidey, prima da lettore adolescente e poi da giovane autore finito al cospetto di sua maestà Steve Ditko. La qualità media è molto alata anche sul versante dei disegni, con Olivier Coipel e Steve McNiven che svettano su tutti. Più in generale Amazing Fantasy 1000 è un’operazione più che riuscita, che riesce a parlare al cuore sia dei lettori navigati sia di chi ci si avvicinerà incuriosito per capire i motivi per cui Spider-Man sia diventato un supereroe così trasversalmente amato.

Link Amazon.


Bad As I Wanna Be

La copertina di Bad as I Wanna Be

Durante il lockdown abbiamo visto tutti The Last Dance, la serie Netflix in cui Jordan ha raccontato la sua versione della storia. E per tutti (non negatelo) il capitolo più stupefacente è stato quello dedicato a Dennis Rodman, una variabile impazzita capace di non presentarsi agli allenamenti per salire la stessa notte su un ring di wrestling, o di prendersi un periodo di pausa a Las Vegas e finire inghiottito in un buco nero di, beh, cose molto divertenti, ma anche poco compatibili con il finale di stagione del campionato di basket più importante del mondo. Certo, The Last Dance è stato un bello spettacolo, ma (spero che il buon Micheal non la prenda sul personale come suo solito), dopo averlo visto era un’altra la storia che avrei voluto sentirmi raccontare: quella di Dennis Rodman. Per mia fortuna, The Worm la sua storia l’aveva già raccontata, nel 2006, e Magazzini Salani finalmente l’ha tradotta in Italia. Difficile spiegarvi cosa potreste aspettarvi d’autobiografia di uno dei giocatori più controversi e autentici della storiua dell’NBA.. A un certo punto Rodman scrive che potrebbe fare un video di 70 minuti e raccontare come funziona davvero l’NBA da una prospettiva diversa da quella fornita dalla Lega, spiegando dove sono le prostitute, dove sono le droghe, dove sono le donne migliori. Io quel film lo vedrei ora, ma nel frattempo quelle robe le ha messe tutte nella sua autobiografia in cui sfoggia un’apertura mentale rara nel machissimo mondo dello sport professionistico. 

Link Amazon


Incognito Omnibus

La copertina dell'edizione omnibus di Incognito

Saldapress inaugura nel 2023 una nuova collana, la Brubaker Library, con la stampa in edizione omnibus di Incognito, il noir supereroistico firmato da Ed Brubaker (appunto) e Sean Phillips. Caposaldo della New Wave fumettistica americana, Incognito racconta le gesta di Zack Overkill, ex criminale ora doppiamente pentito. Non solo perché entrato nel programma di protezione testimoni, dopo aver spifferato tutto il possibile sul boss della sua ex organizzazione, Black Death, ma anche perché incastrato in questa nuova vita mediocre e priva di poteri. Quanto si può resistere tra le villette a schiera dopo aver vissuto davvero, prima di raggiungere il punto di rottura? L’edizione Saldapress non solo raccoglie per la prima volta l’intera saga in un unico volume, ma include anche una serie di materiali extra e dietro le quinte. Considerando la qualità media della produzione di Brubaker, direi che questa è un’altra ottima collana che si aggiunge all’ottimo catalogo Saldapress, casa editrice sempre molto attenta e lungimirante nell’accaparrassi i migliori prodotti a fumetti USA fuori dal giro Marvel e DC (e l’inatteso acquisto dei diritti sulle serie indie di Brubaker non può che essere una conferma in questo senso). 

Link Amazon.


Codice 621

La cover di Codice 621

Ok, devo dirlo: non sopporto Il Piccolo Principe. E mi riferisco tanto al romanzo di Antoine de Saint-Exupéry, sempre trovato stucchevole, quanto al personaggio diventato emblema di un’estetica zuccherosa e dozzinalmente filosofica spesso accompagnate da frasi che sarebbero banali se incartate intorno a un cioccolatino. Poi però c’è Michel Bussi, che riuscirebbe a rendere interessanti anche le frasi dei Baci se gli chiedessero di scriverle. Il giallista francese ha dunque preso il principino e la sua rosa e li ha trasformati in un enigma letterario, un codice cifrato dentro cui nascondere la vera sorte del loro autore, ufficialmente scomparso in missione di guerra sul Mediterraneo, in quello che avrebbe dovuto essere (e così fu) il suo ultimo volo. Mentre in superfice la strana coppia composta da una giovane indagatrice e un ex aviatore si muovo tra le latitudini del planisfero in cerca di risposte, sullo sfondo una misteriosa organizzazione segreta ne manipola le gesta: Antoine de Saint-Exupéry è davvero morto precipitando in mare col suo velivolo, oppure si è dileguato lasciando dietro di sé un mieloso libretto per bambini colmo di indizi sulle sue vere intenzioni? Non so se Bussi si sia basato su qualche teoria del complotto online (in fondo c’è gente che crede che gli uccelli non esistano) o se il gioco che arricchisce di significati reconditi le parole di Saint-Exupéry sia tutta farina del suo sacco, ma qualunque sia la risposta è riuscito a farmi leggere tutto un romanzo che parla del Piccolo Principe senza avvertire l’istinto di scagliarlo contro la parete, anzi appassionandomi. Per un momento ho persino valutato l’idea di rileggerlo, Il Piccolo Principe, ma fa niente, anche no. Però mi sono ripromesso di leggere qualunque romanzo di Bussi che Edizioni e/o pubblichi in Italia. E considerando la sua prolificità, avrò parecchio da fare nei prossimi tempi. 

Link Amazon.


Essere montagna

La copertina di Essere montagna

La vita è ricca di coincidenze. Prima del lockdown Jacopo Starace stava scrivendo una storia che raccontava di un popolo di uomini formica, alti pochi millimetri, sopravvissuti a una terribile malattia che ne aveva decimato le fila. Poi è arrivata la pandemia e ha dovuto farsi delle domande. Quindi ha deciso di proporre la propria storia ai tipi di Bao inviando a Milano la sua idea via mail: però sapete come vanno le cose quando ricevi valanghe di mail, ti sembra interessanti e te la segni per leggerla dopo, ma a volte quella bella mail ci mette qualche giorno di troppo a farsi largo tra le altre da cestinare. Così, quando è arrivata la chiamata di Bao, Starace aveva firmato il giorno prima per un editore francese. Ed Essere montagna è uscito prima in Francia, non prima di passare attraverso un lavoro di editing che ha costretto Starace a ragionare su ogni minuscolo dettaglio del suo mondo e ad alienarsi dalla propria prospettiva per assumere, temporaneamente, quella dei suoi personaggi, fino a renderli entità esterne da sé, in grado di sviluppare un pensiero proprio, e soprattutto coerente. Poi il lockdown è finito e Bao ha comprato i diritti per l’Italia. Ma in Essere montagna la malattia è tornata e gli esseri formica si trovano divisi tra scienza e religione. Per il giovane Myco, però, la questione è molto concreta e meno astratta: deve mettersi in viaggio per trovare una cura per non perdere un altro pezzo della sua famiglia. Alla presentazione milanese Starace ha citato Una tomba per le lucciole e la poetica videoludica di Hideo Kojima tra le fonti di ispirazione. Leggendolo, probabilmente, vi verrà in mente anche The Last of Us, ma un mondo post-apocalittico così ricco di vegetazione e natura sono sicuro che non l’abbiate mai visto. 

Link Amazon.


Batman/Spawn

Una delle due copertine di Batman/Spawn

Quando a gennaio del 1992 Todd McFarlane ha sbattuto la porta in faccia alla Marvel per andare a fondare la Image insieme al gruppetto di autori più cool del momento, di sicuro Batman è stato una delle fonti di ispirazioni del suo Spawn, vigilante mascherato che si muove col favore delle tenebre. Non è un caso dunque che i due si siano incontrati più volte nella loro storia editoriale, nonostante i personaggi appartengano a due casi editrici rivali, e non è un caso nemmeno che Panini abbia pubblicato in volume nelle ultime settimane tutti i loro incontri. Nel 2023 infatti la coppia di autori composta da Todd McFarlane (creatore di Spawn e disegnatore di Batman in gioventù) e Greg Capullo (strorico disegnatore tanto di Batman quanto di Spawn) hanno unito le forze per realizzare un nuovissimo crossover trai due. Cogliendo l’occasione, dunque, l’editore modenese ha pensato di riproporre in volume anche le storie del loro incontro uscite negli anni ’90. Partiamo da quest’ultime: la prima pubblicata all’epoca da DC Comics (scritta da Doug Moench, Chuck Dixon e Alan Grant, con i disegni di Klaus Janson) è un racconto abbastanza classico e impermeabile allo stile esagerato che nel 1994 si era già imposto sui comics USA: solido, senza dubbio, ma che valorizza poco il carico di stravaganza che la coppia di vigilanti può garantire. Più interessante invece è lo scontro sceneggiato da Frank Miller e disegnato da McFarlane stesso, ambientato nell’universo oscuro del Dark Knight milleriano e caratterizzato da tutte quelle esagerazioni dialettiche e grafiche che ci si possono immaginare dai testi di Frank e dai disegni di Todd. Questo nuovo incontro del 2023 arriva invece dopo anni di attesa, frutto di un annuncio e di scadenze mai rispettate dagli autori, e almeno dal più di vista grafico rappresenta tutto ciò che era lecito attendersi: qualche decina di pagine di disegni ipertrofici poggiati su una trama sottile come carta velina. McFarlane si era accorto anni fa di essere uno scrittore non all’altezza in tempo per affidare il suo Spawn a gente più capace, garantendogli una lunga vita editoriale che perdura tuttora. Qui invece decide di nuovo di sedersi al tavolo dello scrittore per seguire il consueto canovaccio degli eroi che prima si scontornano per poi allearsi contro il nemico comune, ma nel farlo va a rimestare nelle origini di Batman, si aggrappa alla Corte dei Gufi divenuta negli ultimi tempi un solido appiglio per ogni storia di Batman e si autocompiace nelle sue parole elargendone in gran quantità ogniqualvolta gli è possibile. Poi però ci sono i disegni di Capullo, inchiostrati da McFarlane per renderli ancora più ninties, che rappresentano un po’ per tutti il vero stimolo alla lettura. Da quel punto di vista Batman/Spawn non delude per nulla: botte da orbi, linee cinetiche come non fossero mai abbastanza, corpi giganteschi, catene e borchie. Io non volevo altro.

Link Amazon.


L’Esiliato

La copertina de L'Esiliato.

La nuova graphic novel dell’olandese Erik Kriek pubblicata da Eris è un racconto vichingo ambientato nella gelida Islanda del X secolo. L’Esiliato del titolo è Hallstein Thordsoson, cacciato anni prima dal villaggio per essersi macchiato di omicidio e tornato dopo aver scontato la sua lunga condanna per mare: la vita, tuttavia, non attende nessuno e i fragili equilibri su cui si reggono le vite del suo fratellastro, della madre adottiva e dei parenti della sua vittima sono destinati a sgretolarsi di fronte alla ricomparsa del passato. La storia vichinga raccontata da Kriek è lontana da quella stereotipata e violenta a cui ci ha abituato la narrativa su questo popolo. Kriek basa i fatti su un’accurata e approfondita ricerca storica e li traduce in un racconto in cui quotidianità e i rapporti sociali dell’epoca giocano un ruolo chiave: Hallstein è tornato non in cerca di vendetta, bensì di una vita tranquilla, ma il resto del villaggio sarà disposto a concedergliela? Nei giorni scorsi abbiamo approfondito tematiche e realizzazione della graphic novel in un’intervista con l’autore che trovate qui

Link Amazon.


Rogues: I nemici di Flash

La cover di Rogues: I nemici di Flash

Questa miniserie pubblicata da DC sotto l’etichetta Black Label e raccolta da Panini in un bel volume cartonato è la dimostrazione di quanto il genere supereroistico sia versatile. I vari capoccia del MCU da anni ci raccontano di come i supereroi si prestino a storie di ogni genere, per poi rifilarci sempre la stessa, sempre uguale, sempre generica, al massimo concedendoci una manciata di minuti ascrivibili al cinema di genere, come contentino. Quasi in sordina, invece, Joshua Williamson ha raccattato un manipolo di nemici di bassa lega di Flash e li ha inseriti in un ottimo heist comic, invischiandoli in una elaborata rapina in cui ciascuno gode del proprio momento di gloria, perfettamente inserita nel canone DC Comics pur allontanandosi parecchio dalle classiche storie di supereroi e super cattivi. Per capirci, qui il supereroe non c’è nemmeno e invece di Flash i suoi nemici si trovano ad affrontare un altro villain del velocista. Beh, a dirla tutta un supereroe ci sarebbe: il nostro Leomacs che sfoggia una prestazione pazzesca e illustra le idee di Joshua Williamson con una solidità gratificante a cavallo tra l’irriverente e il mitologico. 

Link Amazon.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , , , , , , , , ,
Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

Similar Posts
Latest Posts from Players