Il problema dei personaggi dei comics USA degli anni ’90, tutti muscoli ipertrofici, pose cool e grugni incazzosi, è che devono essere messi in mano a gente davvero molto brava a scrivere per evitare che tutto quel prendersi sul serio non finisca nel ridicolo. Ne sa qualcosa il primo Venom, pellicola che non era nata sotto i migliori auspici e che ha finito per raccogliere valutazioni eufemisticamente poco entusiaste. Per evitare di ricadere nello stesso errore, una soluzione avrebbe potuto essere quella di puntare su un sequel che poggiasse su una sceneggiatura solida e saldamente strutturata. Ma perché farlo quando si può aggirare l’ostacolo decidendo, molto semplicemente, di non prendersi sul serio? Una soluzione in fondo più semplice, che Venom: La furia di Carnage abbraccia pienamente, compiendo un apprezzabile sfoggio di realismo. 

D’altra parte, del primo Venom si salvava piuttosto poco, ma rivoluzionare del tutto impostazione, tono e direzione del brand sarebbe stato un dispendio eccessivo per quel che è, in fondo, un franchise secondario. Il simpatico Andy Serkis, che si è ritrovato tra e mani la regia dopo solo una manciata di prove dietro la macchina da presa, fa dunque la cosa migliore che si possa fare con l’impostazione che è stata data al personaggio: la butta in caciara. 

Venom: La Furia di Carnage

Dopo la notorietà conquistata durante il primo capitolo, Eddie Brock è di nuovo un giornalista a un passo dall’anonimato. La sua sola speranza di riconquistare la luce dei riflettori risiede in Cletus Kasady (un Woody Harrelson decisamente a suo agio nei panni dello psicopatico), serial killer che pare aver trovato in Eddie il suo confidente ideale. I contrasti sul regime alimentare da adottare (cervelli o cioccolata?) in corso tra Brock e il suo simbionte alieno finiscono però per complicare anche la loro relazione lavorativa con Kasady, costringendo il pluri-omicida a difendersi a morsi durante un incontro un po’ troppo ravvicinato. Il pezzo di simbionte rimasto tra i denti di Kasady finisce così per legarsi al suo nuovo ospite e sviluppare una sua personalità, tramutando la coppia in Carnage. 

Senza la pretesa di prendersi sul serio, la pellicola può concedersi quasi tutto, persino di essere una sorta commedia romantica tra super eroi (?!) umani e parassiti alieni, retta dagli strampalati scambi di battute tra Tom Hardy e il suo simbionte, lo coppia di innamorati più improbabile mai vista sul grande schermo. Liberi di saltare a piacere nel territorio della commedia, i due possono così intavolare stralunate conversazioni sulla fame di cervelli, sui polli da compagnia o su qualunque altro argomento attraversi la loro coppia di cervelli in simbiosi, meglio se in presenza di personaggi terzi che possano sentirli dando luogo a gag basate su equivoci. 

Venom: La Furia di Carnage

Impostato su questi binari, Venom: la Furia di Carnage può concedersi salti logici  e atmosfere da B movie pagando comunque dazio, ma strappando qua e là una risata invece di mera disapprovazione. Perfettamente consapevole dei limiti suoi e della produzione tutta, Serkis impacchetta nascita, ascesa e resa di Carnage in 90′ di visione che non provano mai ad allungare il brodo, limitandosi a fare ciò che deve come può, affidando al talento di Tom Hardy e Woody Harrelson il compito di tenere insieme il tutto. 

Resta fuori anche questa questa volta qualunque slancio di approfondimento, dal legame tra uomo e simbionte fino ai traumi che hanno trasformato Cletus Kasady in uno psicopatico dedito al caos omicida, ma con minore rammarico rispetto al passato perché è evidente fin da subito che la pellicola non abbia modo né volontà di puntare in quella direzione. Non che lo spunto di fumettistico di partenza offra chissà quale profondità in quel senso, ma il film ci passa sopra con una tale nonchalance che è lo stesso Kasady nel finale a sottolineare, in un momento molto meta narrativo, come nessuno si sia premurato di approfondire la sua caratterizzazione. Venom: la Furia di Carnage resta insomma un film afflitto da gravi problemi, dalla regia priva di guizzi e intuizioni, a uno script che si regge in piedi solo confidando sull’abbandono da parte dello spettatore di ogni pretesa di credibilità, dalle fasi action poco esaltanti a un design dei due mostri poco ispirato e persino mal realizzato in CGI. 

Pur in un settore, quello dei cinecomics, che ha disseminato pochi titoli capaci di andare oltre il mero intrattenimento ben confezionato (su due piedi mi viene da citare solo The Suicide Squad di James Gunn), Venom: la Furia di Carnage ricorda più da vicino le produzioni precedenti ai Marvel Studios, che i film dell’ultima decade. Certo il Venom di Serkis ha l’indiscutibile pregio di distanziarsi dall’effetto “film MCU standard” che si è respirato forte di recente, ma il rovescio della medaglia del distanziamento è la pericolosa vicinanza a echi del passato come Spawn o The Punisher, segnale di quanto Sony arranchi coi film di supereroi senza la supervisione di Feige & co. Oltre alle (forse inconsapevoli) velleità comiche, la pellicola regala davvero pochi sussulti, ad accezione dell’immancabile scena post-credit che, senza fare spoiler, lascia intravedere un raggio di luce per il futuro del Protettore Letale (soprannome protagonista di accesi battibecchi tra Eddie e il simbionte, nonché strizzata d’occhio ai lettori dei fumetti). 

A questo punto è apprezzabile l’autoconsapevolezza: nella presentazione a distanza trasmessa prima della proiezione stampa, Tom Hardy ha definito questo film come il migliore del franchisee. Non male per una saga al secondo capitolo. 



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , , ,
Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

Similar Posts
Latest Posts from Players