Negli ultimi anni il fumetto ha visto la sua considerazione e la sua popolarità crescere anche tra coloro che non ne leggono uno dall’infanzia. Questa scalata sociale è probabilmente merito delle trasposizioni cinematografiche prima e televisive poi di cui diverse serie hanno goduto di recente, dai supereroi Marvel e DC agli zombie di The Walking Dead. Purtroppo in passato il fumetto è sempre stato trattato come un’arte inferiore, infantile e quindi incapace di presentare contenuti di interesse universale.
Questo atteggiamento ha condannato alcune opere monumentali ad essere sostanzialmente ignorate dal grande pubblico semplicemente per colpa del medium su cui sono state prodotte. Oggi forse il clima è cambiato e il momento è opportuno per ripresentare al grande pubblico capolavori rimasti per troppo tempo di nicchia. Ecco perché per noi, anche nel 2013, l’ennesima ristampa de L’Incal di Jodorowsky e Moebius appare non solo perfettamente sensata, ma anche necessaria.
Probabilmente, anche se il fumetto non rientra tra i vostri interessi, vi sarete già imbattuti nel nome di Alejandro Jodorowsky. L’eclettico artista cileno oltre alle sceneggiature per il fumetto si dedica a diverse arti, quali il cinema – La montagna sacra ed El topo tra i suoi lavori più illustri – sia da regista che da attore, il teatro, la letteratura e la psicomagia, fusione di occultismo, tarocchi e psicanalisi di sua invenzione. Nel corso delle sue diverse diverse vite artistiche, Jodorowsky ha fortunatamente incrociato il suo cammino, mentre incombevano gli anni ’70, con quello di Jean Giraud, il genio noto al mondo con lo pseudonimo di Moebius. La frequentazione tra i due ha dato vita a una serie di avventure fantascientifiche pubblicate nel corso degli anni ’80 e raccolte in seguito col titolo L’Incal.
Il protagonista del ciclo dell’Incal è lo sgangherato detective John Difool, investigatore dei bassifondi rimasto incagliato suo malgrado in vicende più grandi di lui in seguito al ritrovamento di un manufatto senziente, l’Incal appunto. La sceneggiatura di Jodorowsky trascina Difool nei più remoti angoli del futuribile impero distopico in cui la storia è ambientata, mentre la fantascienza assume sempre toni sempre più mistici e tocca temi nient’affatto futuristici come la sessualità, la religione e soprattutto la facilità con cui le masse si lasciano controllare bevendosi tutto ciò che trabocca dai media.
Sullo sfondo le mirabolanti metropoli futuribili ribollono dei dettagli nelle matite di Moebius, percorse da longilinee figure umane agghindate con un gusto che richiama il passato tra l’impero Maya e il Rinascimento, al fianco di killer antropomorfi e alieni tentacolari. È l’eleganza il comune denominatore dello stile di Moebius nell’intero volume. Ovviamente contenendo storie realizzate nel corso di un decennio il tratto del maestro francese muta, si fa più e nervoso nella parte finale, ma non perde mai il sobrio garbo con cui grazia le figure, in particolare quelle femminili dotate di uno sinuosità ammaliante, e le architetture di edifici e veivol, ammantate di quella patina di retro-futuristo che le fa apparire usurate e credibili.
Forse oggi il grande pubblico è davvero pronto per affrontare una storia così complessa, stratificata e profonda come L’Incal superando i preconcetti sul medium fumetto, e il volume Magic Press di recente ristampa dà modo di farlo apprezzando il restauro del colore originale curato da Jean Giraud in persona prima della sua compianta dipartita. Che l’abbiate già letto o che non abbiate mai sentito parlare, è comunque il momento giusto per rituffarsi nella lettura di questo capolavoro della letteratura a fumetti.
SCHEDA TECNICA:
Titolo: L’Incal – l’integrale
Autori: Jodorowsky & Moebius
Editrice: Magic Press
Pagine: 316
Prezzo: 27 euro
ISBN: 9788877596147
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Volevo leggere l’Incal da una vita, ma in volumi cartonati costava troppo, e quando avevo i soldi finivo per comprare altre cose magari sempre di Moebius. Quando ho visto il volume Magic Press l’ho preso al volo e mi ci sono lanciato con nostalgica trepidazione. I primi due volumi sono bellissimi, poi a mio avviso scade sempre più (un po’ come le altre sceneggiature che Jodorowsky ha scritto per Moebius dopo l’Incal). Però è sicuramente un oggetto merita, anche solo per cultura personale e perché ha segnato un’era. Grande Moebius, un po’ meno Jodo :P