New York, fine ‘800. Un misterioso serial killer uccide sistematicamente giovani prostituti senza che la polizia faccia un granchè per rintracciarlo. Il nuovo capo delle forze dell’ordine, Theodore Roosevelt (il futuro Presidente degli Stati Uniti) giovane e progressista, affida il caso ad un bizzarro “team” composto da un alienista, un’illustratore col vizio dell’alcool, una giovane donna, la prima ad essere assunta in Polizia e una coppia di criminologi ebrei. Osteggiati da tutti, colleghi in primis, i membri della squadra iniziano ad indagare…

Prima serie “evento” del 2018, che arriva in Italia con qualche mese di ritardo rispetto al suo esordio americano, The Alienist prova a dire qualcosa di nuovo nell’affollato panorama dei thriller serializzato, a volte riuscendoci e altre no. Tratto da un libro di Caleb Carrche fa parte di una trilogia di romanzi (L’alienista pubblicato da Newton Compton, L’angelo delle tenebre pubblicato da Mondadori e Surrender New York, inedito in Italia) The Alienist è impeccabile quanto a realizzazione tecnica e valori produttivi e risulta spesso capace di trasportare il pubblico in un epoca “di passaggio”, dove il vecchio cerca disperatamente di frenare l’arrivo del nuovo, ma soffre a causa di un plot che alterna cose buone ad altre meno convincenti.

La caratterizzazione dei personaggi è un po’ troppo bidimensionale, talvolta eccessivamente isterica e sopra le righe (soprattutto per quanto riguarda il protagonista, Laszlo Kreizler, che sicuramente risulta efficace come antesignano dei moderni profiler, ma non è mai sufficientemente carismatico per reggere il peso di questa responsabilità) e ci sono dei passaggi a vuoto piuttosto eventi, sia nella successione degli eventi che nel rapporto causa-effetto che li provoca. Tanto per citare un esempio, il talento “grafico” dell’amico di Laszlo, John Moore, viene utilizzato (senza successo) solo una volta durante tutto l’arco della storia.

I protagonisti richiamano in maniera evidente altri personaggi già visti sul grande e piccolo schermo: Laszlo Kreizler (Daniel Brühl) e John Moore (Luke Evans) sembrano la versione “riveduta e corretta” di Sherlock e Watson, Sara Howard (ispirata dichiaratamente a Isabella Goodwing,la prima detective donna della storia e interpretata dalla sempre leggermente inquietante Dakota Fanning) ammicca alla Clarice Starling de Il Silenzio degli Innocenti, i fratelli Isaacson assomigliano alla coppia “geek” della saga di Insidious e così via.

Se ambientazione e contesto sono decisamente intriganti, con da un lato una New York frenetica e perennemente in subbuglio che sta per diventare il faro del mondo occidentale e dall’altra lo sviluppo embrionale delle metodologie scientifiche che da lì a qualche anno saranno di uso comune (le impronte digitali, un approccio multidisciplinare alle indagini, l’importanza dei dati e della loro archiviazione), talvolta la progressione degli eventi appare lenta e senza mordente, con conseguente annacquamento della tensione e i colpi di scena latitano.

Occasione mancata quindi? The Alienist ha più pregi che difetti e riesce comunque ad intrattenere e appassionare, grazie ad una messa in scena impeccabile, alla professionalità del cast e alla pletora di riferimenti storici che permettono di ricreare alla perfezione le atmosfere al tempo stesso frenetiche e decadenti di fine ‘800, ma come thriller duro e puro nel recente passato abbiamo visto di meglio.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , , , ,
Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

Similar Posts
Latest Posts from Players