Jozef Van Wissem : la primordiale bellezza del suono

Musicista poliedrico, colto, poetico e maledettamente affascinante , Jozef Van Wissem e’ la prova vivente di come antico e moderno siano solo abusati stereotipi e di come entrambi possano, se amalgamati correttamente, creare opere di ancestrale bellezza. Ideatore di un personale concetto di musica minimale che “specchia” le composizioni classiche le rovescia e le rimodella aggiungendovi nuovi temi, ritmi e toni, Van Wissem esprime il suo spirito musicale attraverso l’uso del liuto , affascinato dal suo suono ricco ed evocativo, capace di rapire personaggi quali Jim Jarmusch, grande regista indipendente che l’ ha scelto per le musiche del suo ultimo film Only lovers left alive (da noi meccanicamente ed inutilmente tradotto Solo gli amanti sopravvivono).

La collaborazione con il creatore di pellicole quali Dead Man o Broken Flowers ha conosciuto il suo culmine con la distribuzione dell’ ipnotico Concerning The Entrance Into Eternity, album fortemente ispirato e ricco di riflessioni melodiche stilisticamente molto elaborate ed affascinanti. Tornando al film di cui si accennava, e’ bene menzionare almeno tre delle splendide tracce presenti nella soundtrack ovvero l’elegante e fascinosa In Templum Dei il sofisticato spirito underground di The taste of blood e la morbida ed avvolgente Sola Gratia.

Rivelato al grande pubblico solo da qualche anno, Van Wissem viaggia costantemente tenendo un grande numero di concerti e partecipando ad una notevole quantita’ di progetti, impegno che gli e’ valso molte critiche positive, come quello pubblicato da The Wire che ha definito il suo album da solista Stations on the cross un piccolo gioiello. Da non dimenticare e’ la fondazione di ” Incunabulum” ovvero l’ etichetta discografica di Van Wissem e le sue frequenti e trascorse collaborazioni con artisti quali Maurizio Bianchi, Gary Lucas e James Blackshaw. Un talento prezioso dunque, un creatore ricco di risorse che affonda le sue radici nella cultura classica di cui ribalta regole e stilemi, restanto in bilico costante tra memoria ed avanguardia, quella regola ibrida che e’ propria di ogni lavoro artistico che si rispetti.